Roma – La dieta per trigliceridi alti si basa sul consumo di alcuni alimenti che aiutano ad abbassare i trigliceridi. I trigliceridi sono molecole costituite da una molecola di glicerolo e tre molecole di acidi grassi, che all’interno del nostro corpo svolgono principalmente la funzione di riserva energetica. Essi sono, infatti, i principali componenti del tessuto adiposo e si accumulano all’interno delle cellule che formano questo tessuto, gli adipociti. Oltre alla funzione di riserva energetica, i trigliceridi ci proteggono anche dalle basse temperature comportandosi da isolante termico e creando una sorta di “barriera protettiva”. Un valore alto di trigliceridi è associato a un valore ridotto del colesterolo HDL e un valore aumentato di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”).
La correlazione tra elevate quantità di trigliceridi e l’insorgenza di malattie cardiovascolari non è considerato sicuro come la correlazione tra colesterolo LDL e patologie cardiovascolari, ma possiamo affermare con certezza che i trigliceridi alti sono una delle componenti della “sindrome metabolica”, un insieme di condizioni che aumentano il rischio di sviluppare patologie cerebro e cardio-vascolari e diabete. Condizioni di ipertrigliceridemia severa, inoltre, aumentano la probabilità di sviluppare pancreatiti, infiammazioni improvvise e a volte molto gravi del pancreas. In particolare se alla base non vi è una patologia, è possibile rimediare a questi valori con la dieta e l'esercizio fisico. I trigliceridi sono lipidi (grassi) contenuti negli alimenti costituiti da una molecola di glicerolo con tre acidi grassi. In particolare si accumulano all'interno degli adipociti, ovvero le cellule del tessuto adiposo.
Nello specifico hanno la funzione di immagazzinare le calorie inutilizzate e ci forniscono energia. In pratica le calorie in eccesso si trasformano in trigliceridi in modo da essere utilizzate quando occorrono. Rappresentano quindi una riserva di energia importante di cui si servono le cellule per svolgere le loro funzioni. Se si assumono più calorie di quelle che si smaltiscono perché si segue una dieta che eccede nell'assunzione degli zuccheri semplici dei grassi e delle proteine, l'eccessiva presenza dei trigliceridi negli adipociti dà luogo a una condizione nota come ipertrigliceridemia. I trigliceridi alti possono portare a un ispessimento delle arterie aumentando il rischio di infarto e ictus. Ma vediamo cosa si mangia e cosa bisogna evitare nella dieta trigliceridi alti. Bevande zuccherate: vanno eliminate perchè ci apportano calorie che si definiscono vuote, in quanto ci forniscono solo zuccheri semplici.
Inoltre inducono la produzione di insulina da parte del pancreas e aumentano il rischio di diabete obesità e patologie cardiovascolari. In particolare agli zuccheri semplici sono da preferire gli zuccheri complessi a lenta digeribilità ad esempio pasta e pane, meglio ancora se integrali e gli alimenti ad elevato tenore di fibre. Sostituire i grassi saturi con quelli insaturi. I primi infatti che si trovano soprattutto negli alimenti di origine animale aumentano la produzione di colesterolo e trigliceridi da parte del fegato. I grassi insaturi invece fanno esattamente l'opposto. Aumentare il consumo di omega-3. Questi acidi grassi essenziali si trovano soprattutto nel pesce. I grassi contenuti in questi alimenti hanno la proprietà di abbassare i trigliceridi nel sangue. E' sufficiente consumarli due o tre volte alla settimana oppure su indicazione medica incrementarne il consumo con alimenti integrati o arricchiti.
Gli alimenti che non devono mancare sulla nostra tavola sono la frutta, verdura e legumi. Riguardo ai metodi di cottura è da preferire quella alla piastra e al vapore, mentre per quanto riguarda i condimenti è particolarmente indicato un cucchiaino di olio extravergine di oliva per insaporire i piatti. Limitare o eliminare il consumo di bevande alcoliche perché inducono una massiva produzione di trigliceridi da parte del fegato. Se vi è quindi una condizione di ipertrigliceridemia sarebbe opportuno evitarne il consumo. Trigliceridi: l'esame a digiuno. Per conoscere se il livello dei trigliceridi per effetto della dieta o di un farmaco è tornato entro i parametri normali, è necessario che il prelievo sia effettuato dopo un digiuno di almeno 12 ore. La sera prima dell'esame è quindi consigliabile consumare un pasto semplice e leggero.