La flatulenza è la fisiologica conseguenza della produzione di aria nella pancia e di gas intestinali da parte della flora batterica che spesso ha origine dall’alimentazione o dieta che si fa. Ci sono alcuni cibi infatti che provocano aria nella pancia. Di flatulenza, ossia di eccessiva produzione e fuoriuscita di gas intestinali, soffrono in molti, ma ne parlano in pochi. Anche con il medico. Sia perché, in generale, la flatulenza è considerata un fastidio non legato a patologie serie, privo di conseguenze per la salute e non meritevole di essere approfondito con visite ed esami, sia per semplice "pudore".
Benché si tratti di un fenomeno del tutto naturale, infatti, come e più di altri segnali inviati dal nostro intestino, la produzione di gas intestinali e la loro liberazione sono percepite come qualcosa di sgradevole, di cui vergognarsi, da nascondere, dissimulare o "negare". Quanto meno nei Paesi occidentali. La quantità di aria nella pancia e dei gas intestinali è fortemente influenzata dalle caratteristiche della dieta, ma anche dall'efficienza della funzionalità gastrointestinale (in particolare, la produzione di gas aumenta in caso di stitichezza o diarrea), dalla composizione della flora intestinale, dallo stress, dal livello degli ormoni (soprattutto nelle donne), dalla presenza di un'intolleranza alimentare (per esempio, al lattosio) o di patologie come la celiachia, la colite, la sindrome del colon irritabile o le malattie infiammatorie croniche intestinali, nonché da eventuali integratori alimentari o farmaci assunti per il trattamento di altre patologie.
Per ridurre il fastidioso disturbo che provoca aria nella pancia si può cominciare ad escludere alcuni cibi che ne aumentato i sintomi. Tra le verdure che aumentano l’aria nella pancia, meteorismo e flatulenza ci sono: i cavoli, i cavolini di Bruxelles,i broccoli, i cavolfiori, le verze, le cime di rapa, le cipolle, lo scalogno, i porri, l'aglio, i funghi, le melanzane, i peperoni, le carote. Anche le patate, comuni o dolci, possono creare qualche problema di pancia gonfia nelle persone più sensibili, soprattutto e se fritte o comunque cucinate con condimenti grassi. Al contrario, per sgonfiare e favorire la digestione sono ottimi i finocchi, mentre per stimolare la funzionalità delle vie biliari è utile mangiare carciofi: entrambi possono essere preparati in insalata o cotti in vario modo, ma sempre privilegiando le preparazioni povere di grassi.
Anche la frutta può causare qualche inconveniente in termini di gonfiore intestinale ma vediamo quale va eliminata o ridotta. E’ consigliabile limitare l'assunzione della frutta molto zuccherina come l'uva passa, le banane, le albicocche, le prugne, i fichi, i cachi, i datteri, la papaia, l'avocado e il mango e, in generale, di tutta quella molto matura, comprese mele e pere, preferendo sempre frutti po' acerbi (se non creano problemi di acidità o bruciore di stomaco) o al giusto grado di maturazione. Le mele più croccanti e un po' acerbe (come le varietà fuji, grammy smith e mele verdi) possono aiutare a normalizzare il transito intestinale e a ottimizzare l'attività della flora batterica intestinale, contrastando la sensazione di pancia gonfia.
Sempre al fine di evitare una fermentazione intestinale eccessiva, è raccomandabile mangiare la frutta all'inizio del pranzo o della cena o come sano spuntino a metà mattina o a merenda. La frutta dovrebbe essere sempre consumata fresca, al naturale, senza aggiunta di zuccheri o altri cibi che possono rallentarne la digestione e favorirne la fermentazione intestinale.