Roma, 8 giu. – Per tutelare la nostra salute non solo mascherina e distanza di sicurezza contro il coronavirus, ma anche crema solare e occhiali da sole per difenderci dai raggi Uva e Uvb e dai rischi di melanoma. Perchè "si può fare molto per prevenire questo tumore della pelle e per riconoscerlo in tempo. Basta fare attenzione ai nei 'particolari'". Parte da questi presupposti la campagna social #NeiParticolari, lanciata da Msd Italia con il patrocinio dell'Intergruppo melanoma italiano e dell'Associazione italiana malati di melanoma e tumori della pelle. Sul sito www.neiparticolari.it è possibile trovare una serie di informazioni utili ed è prevista una comunicazione social per un'informazione capillare destinata a un pubblico di tutte le età.
"Mai come in questi tempi – afferma Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd Italia – c'è voglia di aria e di sole, di stare all'aperto. Ma il melanoma è un nemico insidioso. Conoscerlo può fare la differenza, soprattutto per prevenirlo, ma anche per arrivare a una diagnosi precoce e gestire al meglio la malattia. Sappiamo che l'educazione alla salute passa anche attraverso i canali digitali e per questo abbiamo deciso di affidare ai social una campagna di informazione sul melanoma, che unisce un linguaggio semplice e diretto a una rigorosa validazione scientifica. Oggi più che mai siamo consapevoli di quanto sia importante adottare comportamenti corretti e strumenti protettivi adeguati, proprio perchè la prevenzione è il miglior investimento".
"E' davvero importante che tutti prendano consapevolezza sul melanoma – sottolinea Ignazio Stanganelli, presidente Imi e direttore Skin Cancer Unit Irst Istituto tumori Romagna – ma la prevenzione non può prescindere dalla corretta informazione ed è per questo che campagne come #NeiParticolari sono fondamentali. L'informazione infatti serve anche a chi ha già una diagnosi di melanoma per poter accedere al trattamento più efficace in base allo stadio della malattia. Oggi è addirittura possibile parlare di guarigione, grazie all'opportunità di intervenire negli stadi precoci, dopo la chirurgia, con un trattamento adiuvante che mira a ridurre il rischio di recidiva e a migliorare la sopravvivenza globale".
"Anche negli stadi più avanzati di malattia, in presenza di metastasi, la ricerca offre oggi opportunità di cura estremamente efficaci. Come Intergruppo melanoma italiano – prosegue il presidente – crediamo profondamente nel valore dell'informazione, così come in quello della collaborazione, visto che siamo un network multidisciplinare di specialisti impegnati nella ricerca e nella cura di questo tumore ed è per questo che abbiamo dato il nostro sostegno a una campagna come #NeiParticolari". Nel 2019 i casi di melanoma attesi nel nostro Paese sono stati 12.300, è il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni e nel 20% dei casi i pazienti hanno un'età compresa tra i 15 e i 39 anni.
"La pelle è il 'vestito' più importante che abbiamo – dice Giovanna Niero, presidente Aimame – e dobbiamo prendercene cura a qualsiasi età, perchè ci sono delle pratiche di prevenzione e di osservazione che devono entrare a far parte della vita quotidiana. Eppure, spesso, un neo che cambia forma o colore nonostante sia quotidianamente sotto i nostri occhi o sotto quelli di chi ci sta vicino lo ignoriamo. E, quando arriva la diagnosi di melanoma, arrivano anche i sensi di colpa, i 'se mi fossi allarmato prima'".
A differenza di altri tumori, continua Niero, "il melanoma è lì, visibile. Ma fa paura e allora, spesso, si preferisce far finta di niente. Conoscerlo è il primo passo per prevenirlo e anche per trattarlo in modo lucido ed efficace. Oggi si può fare molto per prevenire questo tumore: adottando comportamenti e stili di vita adeguati, effettuando l'auto-esame della pelle e sottoponendosi a controlli periodici. Fortunatamente si può fare molto anche per trattarlo, sia chirurgicamente che con terapie adeguate, a seconda dello stadio di malattia. La campagna #NeiParticolari mira proprio a diffondere queste informazioni, con l'invito di condividere questi messaggi e divenire noi stessi ambasciatori di salute, anche attraverso i social".