Roma – Coronavirus, esperti: goccioline infette da tosse o starnuti fino a 8 metri. Si moltiplicano gli studi che indagano su velocità, permanenza nell’aria e distanza percorsa dalle goccioline di saliva vettore del contagio, l’ultimo dei quali è quello apparso sulla rivista medica americana Jama. Se fino a pochi giorni fa anche l'Organizzazione mondiale della Sanità era convinta bastasse rispettare la distanza di un metro, ora David Heymann, presidente di un panel di consulenti che si occupa dell’argomento per l’Organizzazione di Ginevra, ha annunciato alla Bbc che l'Oms sta riaprendo la discussione esaminando le nuove prove per vedere se necessario un cambiamento nel modo in cui consigliare le maschere.
C'è una ricerca che parla della possibilità che il virus si proietti più di quanto non si pensasse: lo studio made in Usa suggerisce che la tosse può raggiungere i 6-8 metri di distanza. C'è anche un'altra ricerca che sostiene la possibilità che" il coronavirus "possa essere diffuso tramite bioaerosol generato direttamente dall'espirazione dei pazienti". E' un passaggio della lettera che il professor Harvey Fineberg, presidente di una commissione della National Academy of Sciences, ha indirizzato alla Casa Bianca, come riferisce la Cnn. "Non indosserò una mascherina chirurgica, perché queste servono ai medici, ma potrei indossare una bella bandana stile western", ha detto Fineberg all'emittente.
La lettera, ha spiegato, è stata inviata mercoledì sera in risposta ad una richiesta formulata da Kelvin Droegemeier per l'Office of Science and Technology Policy alla Casa Bianca. "Questa lettera risponde alla vostra domanda relativa alla possibilità che" il coronavirus "possa essere diffuso attraverso la conversazione, oltre che attraverso droplet prodotte da starnuti e tosse". "La ricerca attualmente disponibile sostiene la possibilità che" il coronavirus "possa essere diffuso tramite bioaerosol generato direttamente dall'espirazione dei pazienti". Alla Cnn, prosegue l'emittente, Fineberg ha dichiarato che il virus può essere diffuso anche da droplet prodotte da una persona che parla e, potenzialmente, anche da droplet prodotte dall'espirazione.
Fatto sta che la Casa Bianca divulgherà linee guida per l'uso delle mascherine, incoraggiandone l'utilizzo per contenere il contagio da Covid-19. Lo ha annunciato il vice presidente Mike Pence, spiegando che ''nei prossimi giorni'' i Centri per il controllo e la prevenzione della malattia spiegheranno agli americani come utilizzare al meglio questi dispositivi di protezione. In Cina e a Hong Kong le usano tutti, come hanno confermato gli stessi esperti cinesi arrivati in Italia. "Ed hanno ragione: vogliamo capire che in giro ci sono persone asintomatiche, che senza mascherina possono diffondere il virus?
Il distanziamento non basta: se usciamo dobbiamo mettere la mascherina", ha ribadito all'AdnKronos Salute è Susanna Esposito, presidente di Waidid (Associazione mondiale delle malattie infettive e i disordini immunologici) e professoressa ordinario di Pediatria all'Università di Parma. Una raccomandazione "ancor più valida una volta superato il picco e allentate le misure di isolamento", sottolinea. Esposito, insieme ai colleghi Nicola Principi dell'università di Milano e Ivan Hung dell'University of Hong Kong, ha scritto una lettera al 'Nejm' chiedendo agli autori di uno studio su Covid-19 pubblicato dalla celebre rivista di raccomandare l'uso delle mascherine, insieme all'igiene delle mani, contro il nuovo coronavirus.
"L'Oms – rifletteva l'esperta – non raccomanda le mascherine quando si esce principalmente per una questione di approvvigionamento, ma si tratta di presidi importanti. E' stato detto che basta rispettare la distanza di un metro, ma come facciamo ad essere sicuri di rispettarla sempre? E come facciamo con gli asintomatici? La risposta è semplice: dobbiamo indossare le mascherine in strada e al supermercato. E se non lo faremo dopo la riapertura saremo degli irresponsabili". "Un uso sistematico di mascherine da parte di soggetti sani durante la pandemia di Covid-19 potrebbe portare a una significativa riduzione di nuovi casi, come raccomandato dal Center for Health Protection di Hong Kong, e ben dimostrato dal relativamente basso numero di pazienti con Covid-19 proprio a Hong Kong", ha sottolineato Esposito.
"Per limitare la pandemia di Covid-19, vorremmo chiedere" ai ricercatori cinesi autori dello studio sulla diffusione del virus a Wuhan "se raccomanderebbero l'uso della maschera chirurgica da parte di soggetti sani nella vita di tutti i giorni, in particolare una volta che il picco sia passato e le restrizioni relative al distanziamento sociale saranno allentate". Altrimenti, conclude Esposito, c'è il rischio di una seconda ondata.