Roma – Si fa seguito al D.P.C.M. del 9 marzo 2020 riguardo le ulteriori misure urgenti in materia di gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID 19 in Italia, che, all'art. 1, comma 1, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del coronavirus, estende all'intero territorio nazionale le misure del D.P.C.M. dell'8 marzo 2020, che, all'articolo 1, comma 1, lettera a) prevedono di "evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute (…)", per rappresentare quanto segue.
Considerato che: – le attività di donazione del sangue e degli emocomponenti sono livelli essenziali di assistenza sanitaria, ai sensi dell'art. 5 della legge 219/2005, stante l'emergenza epidemiologica legata al COVID-19, numerose regioni segnalano una riduzione delle presentazioni dei donatori nelle sedi di raccolta pubbliche (intra-ospedaliere) e associative (sul territorio), la conseguente carenza di emocomponenti è, attualmente, parzialmente bilanciata dalla riduzione delle attività chirurgiche elettive, seppur non in tutte le Regioni, tale carenza di emocomponenti impatta negativamente sulla possibilità di mantenere la continuità delle attività assistenziali indifferibili di medicina trasfusionale erogate quotidianamente a circa 1.800 pazienti, la donazione del sangue e degli emocomponenti può essere considerata inclusa tra le “situazioni di necessità" di cui al citato D.P.C.M. e di conseguenza possano ritenersi consentiti gli spostamenti dei donatori che si recano presso le sedi di raccolta pubbliche e associative.
Inoltre si rappresenta, analogamente, la necessità di consentire gli spostamenti del personale associativo operante sul territorio nazionale presso le unità di raccolta associative fisse e mobili. In ordine poi alla segnalazione di ordinanze comunali finalizzate a bloccare le attività di donazione presso le sedi associative (sul territorio) allo scopo di evitare assembramenti, considerate che tali attività garantiscono un terzo della raccolta nazionale di sangue ed emocomponenti, si rappresenta che sono state fornite dal Centro nazionale sangue specifiche raccomandazioni a valenza nazionale, reperibili sui siti istituzionali, volte ad evitare l'aggregazione dei donatori nei locali di attesa, richiamando il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale (almeno 1 metro) e raccomandando la prenotazione on line da parte dei donatori. Il Direttore generale Dott. Chandio D'Amario