Roma, 22 feb. – "Applicando il modello di altre malattie, l'ipotesi è che gli anticorpi in questo caso siano protettivi. Però i casi in cui non sono protettivi sono minimi e noi contiamo grazie alla disponibilità di questi pazienti e al materiale che loro gentilmente decideranno di donare alla ricerca, di valutare come e quanto gli anticorpi sono capaci di eliminare il virus. E' uno dei nostri programmi ambiziosi e speriamo di portarlo a termine". Lo ha detto il direttore scientifico dell'Inmi Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, al termine della conferenza stampa sulle condizioni mediche della coppia cinese e dei due giovani italiani.
Allo Spallanzani, dunque, si studierà l'efficacia di questo componente del sangue dei guariti, un approccio già utilizzato nella struttura nel caso di Ebola.