Roma, 18 feb. – Cosa è più pericoloso: Covid-19 o le psicosi innescate dalle fake news sul suo conto? L'epidemia cinese ha messo in evidenza due urgenti necessità: formare gli operatori sanitari e creare un percorso virtuoso delle informazioni in rete e sui media. Su questi presupposti – recependo le indicazioni della task force coordinata dal ministro della Salute, Roberto Speranza – nasce il nuovo progetto Ecm firmato Consulcesi: un docufilm formativo sul nuovo coronavirus, promosso da Consulcesi Club e dal provider Sanità in-Formazione.
Oltre alla possibilità di raggiungere un'ampia platea di operatori sanitari grazie alla formazione a distanza (Fad), l'iniziativa si caratterizza per l'utilizzo delle tecnologie più avanzate, in particolare della realtà aumentata con cui il medico può interagire, ricreando anche modelli del microrganismo in 3D. L'iniziativa ha la consulenza scientifica di Massimo Andreoni, referente scientifico del provider Sanità In-Formazione e direttore scientifico della Simit, Società italiana delle malattie infettive tropicali, e con il supporto di Giorgio Nardone, psicoterapeuta di fama internazionale, verranno approfonditi anche gli aspetti psicologici legati alla paura del contagio, alla base di psicosi di massa, alimentate da fuorvianti informazioni alimentate dai social ed in alcuni casi anche dai media.
"Per l'alto valore formativo proposto – commenta Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – è un progetto che rappresenta un unicum a livello mondiale, dove l'elevata qualità ed il rigore scientifico dei nostri partner istituzionali si combina ad una divulgazione ed una narrazione di forte impatto ed efficacia sociale grazie alla potenza comunicativa del cinema e al coinvolgimento di attori di fama internazionale. Proprio per questo presenteremo il docufilm ai principali Festival, a partire da quello di Cannes. Puntiamo a creare un modello formativo che dall'Italia possa essere esportato al resto del mondo, andando a contribuire anche a quel coordinamento internazionale ritenuto necessario anche dall'Oms".
Completamente gratuito, grazie a una modalità di fruizione semplice e veloce, il docufilm si rivolge essenzialmente agli operatori sanitari, ma sarà a disposizione anche dei pazienti con percorsi ovviamente suddivisi, ma anche numerose parti comuni. In particolare, assume una rilevanza notevole la comunicazione – verbale e non – tra il medico e il paziente. La metodologia didattica sarà inoltre valorizzata dalla realizzazione di un paziente virtuale attraverso il quale il discente potrà interagire tramite l'uso di un computer per ottenere la storia clinica, condurre un esame obiettivo e assumere decisioni diagnostiche e terapeutiche.
Il docufilm sarà diretto dal regista Christian Marazziti, lo stesso che aveva firmato 'E-bola', e da Manuela Jael Procaccia, sceneggiatrice specializzata in produzioni medico-scientifiche. Avrà una durata stimata tra i 40/50 minuti. La narrazione alternerà interviste di approfondimento scientifico a ricercatori ed esperti a momenti di finzione cinematografica funzionali a raccontare al meglio eventi di cronaca. Sarà dato particolare risalto all'aspetto di comunicazione medico-paziente, fondamentale per non alimentare pericolose psicosi di massa e per contrastare il proliferare di fake news. Quanto al corso Fad, con il supporto scientifico dei professionisti e delle istituzioni coinvolti, si approfondirà: eziologia, epidemiologia, ciclo replicativo, patogenesi, sintomatologia, diagnosi, terapia e profilassi del virus.
"Trattandosi di tematica di interesse nazionale per l'Educazione continua in medicina – ricorda Consulcesi – la Commissione nazionale Ecm ha stabilito che i corsi incentrati su questo argomento potranno erogare un numero di crediti/ora maggiore rispetto ad altri, come già avviene, ad esempio, per i vaccini o per la prevenzione delle aggressioni".