Prima conquista in Sicilia per i pazienti che ricorrono all'uso della cannabis per scopi terapeutici. Un decreto firmato venerdì scorso dall'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, infatti, prevede la rimborsabilità a carico del Servizio sanitario regionale. In sostanza la Regione si farà carico delle spese sostenute dai pazienti nell'acquisto dei preparati. Nel documento vengono definite le regole per la prescrizione, l'allestimento, l'erogazione e la rimborsabilità dei preparati galenici magistrali a base di cannabis per uso medico, "nel rispetto delle normative vigenti, assicurando l'uniformità di procedure su tutto il territorio regionale".
I farmaci a base di cannabis saranno gratuiti per i pazienti affetti da dolore cronico, neuropatico e da spasticità da sclerosi multipla. L'erogazione con oneri a carico del Ssr è prevista per i pazienti residenti nell'Isola che presentano "inadeguata risposta o intolleranza alle terapie convenzionali". La prescrizione del farmaco, che potrà avvenire solo sulla base di un piano terapeutico con durata massima semestrale, dovrà essere redatta da un medico specialista (di Anestesia e rianimazione, Neurologia e dei centri di terapia del dolore), dipendente di Aziende sanitarie pubbliche regionali, "esclusivamente in ambiente ospedaliero ovvero in regime di day hospital ed ambulatoriale". Una volta ottenuto il piano terapeutico il paziente potrà recarsi presso la farmacia ospedaliera "afferente al centro prescrittore per l'allestimento del preparato".
In alternativa l'azienda sanitaria potrà, "nel rispetto del principio di economicità", stipulare una convenzione con farmacie ospedaliere di altre strutture pubbliche della Regione in grado di effettuare la preparazione. Solo nel caso in cui anche questa strada sia preclusa, il paziente potrà rivolgersi a una farmacia privata con la quale l'azienda sanitaria ha siglato un accordo. "Un grande passo in avanti, ma c'è ancora tanta strada da percorrere per fare in modo che quello alla cura sia un diritto garantito a tutti" commenta Santa Sarta, vice presidente del Comitato pazienti cannabis medica. "L'uso terapeutico della cannabis resta un tabù, soprattutto tra i medici – aggiunge Sarta -. Oggi se ne parla di più, ma c'è ancora tanta disinformazione".
Qualche giorno fa un ragazzo con un tumore al cervello l'ha contattata. "Mi ha raccontato che il medico a cui si era rivolto gli aveva strappato davanti agli occhi la ricetta nonostante avesse con sé il piano terapeutico. Ha aggiunto che non si sarebbe più dovuto ripresentare nel suo studio. E casi come questo non sono isolati, purtroppo". Ecco perché il decreto è un passaggio importante. Ma non esaustivo. "In tutte le province siciliane – spiega Sarta – saranno organizzati dei corsi di formazione per specialisti e medici di base. Tante patologie sono rimaste fuori dall'Alzheimer all'epilessia, alla Regione chiediamo di inserirle come avviene nel Lazio, in Lombardia e in Trentino perché non ci possono essere pazienti di serie A e di serie B. Serve omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale".