La dieta low carb per dimagrire, fa bene o male alla salute? La dieta low carb secondo alcuni nutrizionisti può provocare un effetto yo-yo e far riprendere velocemente i chili persi durante la dieta. Se ne è parlato al 40° Congresso nazionale della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) che si è tenuto dal 27 al 29 novembre a Genova.
All’evento hanno partecipato oltre 600 tra nutrizionisti, medici, biologi, dietisti e altre figure professionali da tutta Italia. diete di tipo “low carb” (bassi carboidrati) si sono diffuse molto negli anni 90 del secolo scorso. In genere sono utilizzate per perdere peso velocemente o per tenere sotto controllo alcune patologie, come per esempio il diabete. Quando si parla di una dieta low carb si capisce che la quota di carboidrati rappresenta il 20-30 per cento o anche meno della quantità totale di calorie introdotte nella giornata. Una quantità di molto inferiore a quella che, in genere, viene raccomandata dai nutrizionisti, i quali sostengono che i carboidrati dovrebbero rappresentare circa il 60per cento delle calorie introdotte ogni giorno. Esistono diversi tipi di diete low carb: Zona, Atkins, Scarsdale, Dieta a punti e altre.
Ciascuna segue un suo metodo e un suo stile e di solito propone per ogni pasto gruppi di alimenti in quantità determinate.In linea generale è comunque possibile suddividere le diete low carb in due gruppi principali. Diete con un basso apporto di carboidrati ed elevato apporto di proteine e diete con pochi carboidrati e molti grassi. Queste ultime, però, non vengono quasi più utilizzate; inoltre, non bisogna mai eccedere: non si possono escludere completamente dalla propria dieta né i grassi né i carboidrati, pena il malfunzionamento di tutto l’organismo. I carboidrati (zuccheri) sono una delle principali fonti di energia utilizzate dal nostro organismo. Quando la loro introduzione con la dieta viene ridotta la maggior parte dei tessuti aumenta il consumo dei grassi (più specificamente degli acidi grassi) e va a utilizzare le riserve di glucosio depositate sotto forma di glicogeno. Va detto, però, che se in un primo periodo vengono intaccate soprattutto le riserve di glicogeno contenute nella massa grassa, in seguito vengono coinvolte anche le riserve contenute nei muscoli, e si innesca quindi anche una perdita di massa muscolare (massa magra), che non è utile né per la salute né per la forma fisica. La quantità e la qualità di alimenti introdotti quotidianamente deve servire a mantenere un apporto calorico e di nutrienti adeguato alle proprie necessità.
Se la quantità di cibo è eccessiva e le calorie sono più di quelle necessarie, l’eccesso si accumula sotto forma di grasso. Ridurre la quota di carboidrati assunti quotidianamente, e cioè la quantità di pasta, pane, riso o cereali in genere, ma soprattutto di dolci, zucchero e alcolici è un modo semplice per ridurre le calorie. E, in particolare, le diete a basso contenuto di carboidrati hanno dimostrato di essere efficaci nella perdita di peso in tempi brevi, 4-6 mesi, ma gli effetti, non si sono mantenuti in vita per tempi più lunghi, e cioè 1 anno. La permanenza dei risultati, d’altra parte, è un problema anche per altri modelli alimentari volti a perdere peso. Questo perché a lungo termine tendono a prevalere abitudini di vita scorrette. La dieta low carb, come hanno spiegato alcuni nutrizionisti durante il congresso nazionale della Società italiana di nutrizione umana (Sinu), tenutosi a Genova, caratterizzata da altissimo contenuto di grassi e proteine e bassissimo contenuto di carboidrati ha precise indicazioni terapeutiche, necessarie in alcune patologie, come l’epilessia refrattaria ai farmaci o in preparazione di interventi chirurgici indispensabili nel breve tempo, e deve essere prescritta e seguita sempre sotto stretto controllo medico.
È una dieta assolutamente sconsigliata come dieta per dimagrimenti non particolarmente importanti. I carboidrati sono essenziali per il benessere e lo stato di salute di qualunque persona e popolazione. Alcune cellule del nostro organismo (globuli rossi, cervello, muscoli in particolare) hanno assoluta necessità di questo nutriente. Visto che non abbiamo riserve sufficienti di carboidrati, è necessario assumere quantità adeguate e in maniera regolare nel corso della giornata nei famosi 5 pasti quotidiani. Se non mangiassimo alimenti ricchi di carboidrati il nostro organismo ne risentirebbe immediatamente manifestando i disturbi classici dell’ipoglicemia e del digiuno: debolezza, sudorazione, mancanza di concentrazione e attenzione, sonnolenza, mal di testa, annebbiamento della vista. Un altro studio condotto qualche anno fa rivela che seguire per un lungo tempo una dieta povera di carboidrati aumenta il rischio di ansia e depressione in quanto diminuisce la produzione di serotonina nel cervello.