Intestino infiammato e dieta: attenti ai Fodmap. La sindrome dell’intestino irritabile o intestino infiammato trova origine da piccole molecole Fodmap che si trovano in derivati del grano, latte, alcuni frutti e verdure.
Sarebbero proprio queste piccole molecole a esacerbare i sintomi della sindrome del colon irritabile, caratterizzata dalla presenza del dolore addominale e da una variazione nella frequenza delle emissioni di feci. La spiega uno studio australiano pubblicato su Gastroenterology. Lo studio durato tre settimane ha esaminato i comportamenti a tavola di un gruppo di persone. Al termine dello studio si è visto come chi consumasse pochi Fodmap a tavola, rilevasse sintomi del disturbo decisamente attenuati. Ma cosa sono i Fodmap? I Fodmap sono oligo-mono-disaccaridi (zuccheri) fermentabili e polioli, contenuti in diversi alimenti: i derivati del grano e della segale, il cous-cous, il latte e i prodotti caseari, alcuni tipi di frutta (mango, pera, cocomero, ciliegie, albicocche, datteri e fichi), il miele, il cioccolato, le verdure cotte a foglia larga (più di tutte cicoria e bietola), gli asparagi, i broccoli, il finocchio, i legumi, i peperoni e i funghi.
Molti di questi prodotti sono ricchi in fibre vegetali, note per accelerare il transito intestinale degli alimenti e promuovere un effetto lassativo. Quali i livelli da non superare? Difficile dirlo con certezza, considerando che molti dei Fodmap si trovano in alimenti presenti quotidianamente nella dieta: dal fruttosio (frutta) al lattosio (latte), dai fruttani (grano) allo xilitolo (caramelle e chewing-gum). La sindrome del colon irritabile ha diverse forme, ognuna della quali viene trattata a livello farmacologico in maniera diversa. La correzione della dieta, invece, risulta sempre efficace, oltre a rappresentare una scelta economicamente vantaggiosa che permette di non dover far ricorso ai farmaci.
Definire questi zuccheri a catena corta una possibile cause della sindrome è un’ipotesi azzardata. Ma nel frattempo, per stare meglio, conviene evitare gli alimenti che provocano fermentazione come i farinacei, i legumi e, tra le verdure, il cavolo e i suoi derivati. E’ utile anche ridurre il consumo di caffè e di cibi piccanti. Come facciamo semrpe nelle diete pubblicate sul nostro sito raccomandiamo di chiedere il parere del proprio medico o di uno specialista prima di seguire qualsiasi tipo di dieta soprattutto quando si soffre di patologie importanti come diabete, pressione alta o altro.