Colesterolo e medicina naturale: la soia è anticolesterolo? Secondo alcuni studi la soia, insieme ad una dieta sana e ad una buona dose di sport combatte il colesterolo alto. Vediamo perché la soia è considetara una medicina naturale contro il colesterolo. Numerosi studi scientifici, americani e italiani, hanno ormai affermato con certezza l’efficacia della soia e dei suoi derivati (isovlavoni di soia), nell’abbassare il livello di colesterolo, nel diminuire i disturbi della menopausa e nella prevenzione del tumore al seno. In Giappone dove si consumano circa 55 grammi di soia al giorno, si verificano la metà di attacchi cardiaci mortali rispetto agli americani che ne consumano mediamente 5 grammi. A ciò bisogna associare anche il ridotto consumo per gli orientali della carne bovina a favore del pesce. La soia oltre ad abbassare il colesterolo totale aumenta addirittura l’HDL (colesterolo “buono”). La soia svolge un’azione protettiva dei vasi sanguigni, ed agisce come estrogeno naturale, contrastando cosi anche l’arteriosclerosi. Le virtù di questa pianta, sono però state vanificate da tutte quelle ditte che illecitamente hanno messo in commercio prodotti contenenti soia OGM. Ma cos’è la soia? La soia (Glycine max) è una leguminosa originaria dell’estremo oriente ormai coltivata in molti altri Paesi. La parte utilizzata sono i semi, la cui farina è ricca di fitoestrogeni.
Ma quali sono i principi attivi della soia?
I principi attivi della soia sono flavonoidi, soprattutto isoflavoni come la daidzeina e la genisteina. Si tratta di molecole che hanno una funzione simile a quella degli ormoni femminili, gli estrogeni, prodotti dalle ovaie. Agendo come estrogeni deboli, questi principi attivi aumentano la fase follicolare del ciclo mestruale, immediatamente precedente l’ovulazione e diminuiscono i livelli di progesterone durante la fase luteinica che segue. Inoltre inibiscono la sintesi di LH e FSH, gli ormoni prodotti dall’ipofisi per stimolare la sintesi di estrogeni e progesterone da parte delle ovaie. Inoltre, gli isoflavoni contrastano l’ossidazione del colesterolo cattivo (LDL), rallentandone la deposizione sulla parete delle arterie riducendo così il rischio della formazione di placche atero-sclerotiche. Rispetto agli estrogeni di sintesi, i fitoestrogeni di soia diminuiscono i livelli di colesterolo senza aumentare i triglicerdi o modificare l’epitelio vaginale e delle mammelle. L’azione antiossidante ostacola anche l’aggregazione delle piastrine e si somma alla riduzione dell’accumulo di serotonina nelle piastrine stesse, riducendo la vasocostrizione delle coronarie.
Secondo le indicazioni del Ministero della salute la dose massima giornaliera di isoflavoni è di 80 mg. In ogni caso l’estratto di soia è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento. Inoltre non può essere utilizzato in caso di tumori alla mammella o all’apparato genitale femminile e in chi assume tamoxifene.