Giornata internazionale dell’alimentazione 2019: fai che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo. La nota del Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani in occasione della Giornata internazionale dell’alimentazione 2019 (16 ottobre).
La Giornata Internazionale dell’alimentazione, proposta dai paesi membri della FAO durante la 20° Conferenza Generale dell’Organizzazione nel novembre 1979 per ricordare la data inerente alla fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a favore dell’alimentazione e dell’agricoltura, comunemente conosciuta come FAO, istituita a Québec (Canada) il 16 ottobre 1945, intende sottolineare l’importanza di una corretta alimentazione ai fini non solo del benessere della persona, ma anche per un’efficace consumo ecosostenibile delle risorse ambientali e per una redistribuzione del cibo più responsabile e solidale.
È risaputo, spiega la nota del Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani, che gli sprechi alimentari in Occidente siano abissali: tonnellate di alimenti vengono sprecati quotidianamente nelle mense, nei ristoranti, nei supermercati; tale problema riguarda anche la scuola: “l’indagine Reduce del 2019 ha calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente, e di 27 grammi di cibo intatto, abbandonato nelle mense per ogni pasto”. Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani ritiene fondamentale avviare programmi di sensibilizzazione tra gli studenti, utilizzando anche le piattaforme digitali creando applicazioni per l’uso consapevole degli alimenti ondo scongiurare sovrappeso e spreco.
Il tema promosso dalla FAO quest’anno è “Un’alimentazione sana per un mondo #famezero”, avviando delle campagne opportune negli istituti di ogni ordine e grado, mediante concorsi, contributi di medici / nutrizionisti, produzione di elaborati originali degli studenti, confidiamo di poter contribuire ad un ridimensionamento del fenomeno rilevato. Il lancio dell’hashtag #sprecozero potrebbe partire dai social network delle singole scuole, e, con la supervisione dei docenti, si potrebbe realizzare una rete virtuale dove confrontarsi tra giovani per proporre soluzioni e “comportamenti virtuosi” adottati. “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.” (Ippocrate di Coo)