La cannella fa bene o male alla salute del cervello? Ecco la risposta della medicina. Prima di capire se la cannella fa bene alla salute del cervello vediamo cos’è la cannella e quali sono le proprietà benefiche.
La cannella è una spezia originaria del Sud Est asiatico. Le proprietà terapeutiche della cannella sono molte e conosciute già nell’Antico Egitto e dai Romani. La cannella è un potente antiossidante naturale, stimola la circolazione sanguigna e contribuisce a combattere il colesterolo. Ha proprietà antibatteriche, antisettiche, stimolanti e digestive.Secondo recenti studi sembrerebbe utile per chi è affetto da diabete di tipo 2 per la presenza di un particolare polifenolo che avrebbe un’azione simile a quella dell’insulina. La cannella stimola il sistema immunitario e risulta essere un buon rimedio naturale contro raffreddore, influenza, diarrea, flatulenza e dispepsia per l’azione antimicrobica e astringente.
Nella medicina Ayurvedica e nella medicina tradizionale cinese viene utilizzata per disturbi legati al freddo (poiché ha un effetto riscaldante) e contro i dolori mestruali.Già nell’antica Roma la cannella era presentata come una spezia afrodisiaca ma fu nel Cinquecento che l’effetto stimolante a livello sessuale di questa droga fu sancito da diversi trattati medici. La cannella sembra combattere la fame nervosa, è quindi un perfetto condimento per chi segue diete dimagranti. La cannella è una spezia afrodisiaca utile contro raffreddore e fame nervosa.
La cannella secondo i nuovi risultati dello studio pubblicati online nel numero di luglio del Journal of Neuroimmune Pharmacology fa bene alla salute del cervello. Lo studio condotto da scienziati neurologici presso il Rush University Medical Center ha scoperto che somministrare cannella a topi di laboratorio con scarse capacità di apprendimento ne ha migliorato la memoria. "Questo sarebbe uno degli approcci più sicuri e più semplici per convertire i poveri studenti in bravi studenti", ha dichiarato Kalipada Pahan, PhD, ricercatore capo dello studio e professore di Neurologia di Floyd A. Davis a Rush.
Alcune persone nascono naturalmente bravi studenti, alcuni diventano bravi studenti con lo sforzo e alcuni trovano difficile imparare nuovi compiti anche con sforzo. Poco si sa circa i processi neurologici che causano qualcuno che è uno studente povero e come migliorare le prestazioni nei discenti poveri. "Comprendere i meccanismi cerebrali che portano a un apprendimento scarso è importante per sviluppare strategie efficaci per migliorare la memoria e le capacità di apprendimento", ha affermato Pahan. I ricercatori americani hanno localizzato alcune proteine nell’ippocampo – una parte del cervello che è responsabile della formazione della memoria e della sua organizzazione – che sono presenti nelle persone che fanno fatica ad apprendere.
In loro c’è una carenza della proteina CREB, che gioca un ruolo importante nella memoria e nell’apprendimento. Nell’esperimento usare cannella fa innalzare questa proteina. La spezia è stata metabolizzata in sodio benzoato, capace di riparare i danni ai neuroni. Un altro studio precedente ha messo in luce anche il fatto che la cannella è utile nell’eliminazione del grasso. Ricerche precedenti hanno invece evidenziato le sue proprietà antiossidanti e antimicrobiche, oltre a evidenziare i benefici sul controllo glicemico nei soggetti diabetici e l’efficacia nel contrastare l’infezione da Helicobacter pylori.