La dieta vegana per dimagrire e combattere il diabete. La dieta vegana è una dieta che non prevede alimenti di origine animale. La dieta vegana è semplice da seguire ma non è adatta a tutti.
Ma vediamo cosa si mangia in un esempio di menù della dieta vegana giornaliero. Colazione: una tazza di latte di avena con fiocchi di avena, uvetta e una-due noci e una banana. Spuntino: una spremuta di agrumi. Pranzo: pasta e fagioli e insalata mista con limone. Merenda: 5 mandorle. Cena: seitan alla piastra, fette di zucca al forno con rosmarino e una pera. La dieta vegana viene considerata una dieta ideale per combattere il diabete. E’ quanto emerge da una ricerca presentata al congresso annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD), in questi giorni a Barcellona, condotta da un gruppo di studiosi guidati da Hana Kahleova del Physicians Commitee for Responsible Medicine di Washington, Usa, gruppo di cui fa parte anche l’italiano Andrea Tura dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Padova.
La ricerca illustrata ha coinvolto 147 partecipanti non diabetici ma in sovrappeso, di età compresa tra i 45 e i 65 anni, divisi in due gruppi. I ricercatori hanno chiesto al primo gruppo di seguire una alimentazione vegana a basso contenuto di grassi, mentre al secondo gruppo di continuare con le proprie abitudini alimentari. Di entrambi i gruppi, all’inizio dell’esperimento, era stata analizzata la composizione del microbiota, la composizione corporea e la sensibilità insulinica, per verificarne le variazioni alla conclusione delle sedici settimane.
I partecipanti del gruppo vegano mostravano una dimagrimento, dovuto soprattutto a una pronunciata diminuzione della massa grassa e del grasso viscerale. Ma da segnalare sono soprattutto gli effetti non visibili: in primo luogo una maggiore sensibilità insulinica. In secondo luogo, la variazione nella composizione del microbiota intestinale, con un aumento del 4,8% di Faecalibacterium prausnitzii, una delle specie batteriche più abbondanti nell’intestino e legata alla salute di quest’organo, così come di Bacteroides fragilis, altra specie batterica che nel gruppo dei vegani era aumentata di quasi il 20%. Questa maggiore presenza di questi microrganismi, dicono gli autori, risulta associata al calo di peso, alle variazioni della composizione corporea e alla maggiore sensibilità all’insulina.