Vaccini e scuola, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico in Italia scattano sanzioni ed esclusione dalla scuola per gli alunni che non sono in regola con le vaccinazioni. Dieci le vaccinazioni obbligatorie. Incerto il destino del disegno di legge sull’obbligo flessibile.
E’ questa la fotografia scattata dal Sir sull’avvio dell’anno scolastico e sulla questione obbligatorietà dei vaccini. A due anni dall’entrata in vigore della legge 119/2017, nota come legge Lorenzin, nonostante le coperture in aumento abbiano invertito il trend negativo degli ultimi anni, manca all’appello circa un bambino su 10. Dieci, secondo la norma attualmente in vigore, le vaccinazioni obbligatorie. Il rispetto degli obblighi vaccinali costituisce requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia (bambini 0 – 6 anni), mentre dalla scuola primaria in poi gli alunni da 6 a 16 anni possono entrare in classe ma, in caso di non rispetto degli obblighi, viene attivato dalla Asl un percorso di recupero ed è possibile incorrere in sanzioni amministrative da 100 a 500 euro.
E l’Italia si presenta a macchia di leopardo, tra regioni “virtuose” e aree meno “coperte”. Il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione in riferimento alla scadenza del 10 luglio per la presentazione dei certificati di avvenute vaccinazioni per le iscrizioni scolastiche, prevista dalla normativa vigente (cd. Legge Lorenzin), precisano che, essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l’obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici. Grazie all’Anagrafe vaccinale, le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie al dirigente scolastico, che ha l’obbligo di richiedere entro il 10 luglio i documenti mancanti ai genitori.
Questi ultimi avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola. Tutte le Regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati, tranne le Province autonome di Trento e Bolzano che saranno presto a regime. In Italia secondo gli ultimi dati sono rimasti fuori dall’asilo circa 7 mila bambini mentre stanno già partendo i verbali da 180 euro per le famiglie di 50 mila studenti. In Lombardia i piccoli che non potranno andare alla materna sono 20 mila. Regione d’eccellenza il Lazio dove, secondo l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, “la copertura ha superato il 98% per il vaccino contro polio, difterite, tetano, epatite B e pertosse e oltre il 97% per il morbillo, la parotite e la rosolia”.