Eutanasia, Cei: no alla depenalizzazione, rafforzare cure palliative."Incaricato dalla Corte costituzionale di legiferare attorno alle questioni dell’eutanasia e della morte volontaria, il Parlamento si e’ limitato a presentare alcune proposte di legge, senza pervenire ne’ a un testo condiviso, ne’ ad affrontare in modo serio il dibattito.
Ora, per evitare che una sentenza della Consulta provochi lo smantellamento del reato di aiuto al suicidio, il Parlamento – come ha auspicato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – dovrebbe in breve tempo poter discutere e modificare l’articolo 580 o, comunque, avviare un iter di discussione della legge che potrebbe indurre la Corte stessa a concedere un tempo supplementare". Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, nel suo intervento all’incontro sul tema "Eutanasia e suicidio assistito. Quale dignita’ della morte e del morire?".
"Se si andasse nella linea della depenalizzazione, il Parlamento si vedrebbe praticamente costretto a regolamentare il suicidio assistito. Avremmo allora una prevedibile moltiplicazione di casi simili a quello di Noa, la ragazza olandese che ha trovato nel medico un aiuto a morire, anziche’ un sostegno per risollevarsi dalla sua esistenza tormentata". Per il presidente della Cei "la legge 219 andrebbe, infatti, rivista laddove comprende la nutrizione e l’idratazione assistite nel novero dei trattamenti sanitari, che in quanto tali possono essere sospesi; cosi’, andrebbero chiarite le circostanze che la legge stabilisce per la sedazione profonda e dovrebbe essere introdotta la possibilita’ di esercitare l’obiezione di coscienza alla norma.
Andrebbe, infine, rafforzato il ricorso alle cure palliative, la cui importanza e’ cruciale nell’offrire il necessario sollievo alla sofferenza del malato".