Il tumore del colon retto potrebbe essere identificato con un semplice test non invasivo. Si tratta di un test che ha identificato delle firme molecolari(microRNA) associate alla presenza di lesioni precancerose o cancerose del colon-retto, rilevabili nel plasma dei soggetti positivi al test del sangue occulto nelle feci. Il test potrebbe servire a identificare i soggetti a maggior rischio di lesioni del colon-retto, che beneficerebbero maggiormente di una colonscopia di approfondimento. Lo annuncia uno studio condotto dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano e da altri 8 ospedali che partecipano allo ‘Screening per il colon-retto’ promosso dall’Ats Milano, che ha identificato delle firme molecolari associate alla presenza di lesioni precancerose o cancerose del colon-retto, rilevabili nel plasma dei soggetti positivi al test del sangue occulto nelle feci.
I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione AIRC e dal ministero della Salute, sono stati pubblicati sulla rivista ‘International Journal of Cancer’. Lo screening del tumore del colon-retto, offerto a soggetti sani attraverso un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci e seguito da colonscopia in caso di positività al test, ha aumentato la diagnosi precoce della malattia riducendo nel 2017 la mortalità del 22%. Nel 2018 sono stati circa 51.300 i casi di tumore al colon-retto diagnosticati in Italia, 28.800 diagnosi maschili e 22.500 femminili.
Il test non invasivo per il tumore del colon retto potrebbe presto essere inserito nel programma di screening a seguito della positività all’esame del sangue occulto nelle feci e prima della colonscopia- spiega Susanna Zanutto, ricercatrice dell’Unità di Genomica Tumorale del Dipartimento di Ricerca dell’Istituto nazionale dei tumori e autrice dell’articolo – In questo modo si potrebbero indirizzare a quest’ultimo esame più approfondito solo i soggetti maggiormente a rischio”.”Il test proposto è basato sulla ricerca nel plasma di piccole molecole di Rna (microRNA) espresse dalle cellule del tumore o del suo tessuto circostante fin dalle fasi iniziali del suo sviluppo, possibilmente rilasciate nel flusso sanguigno – evidenzia lo studio – L’analisi del plasma di 195 persone positive al test del sangue occulto nelle feci, che hanno eseguito una colonscopia di approfondimento in Int, ha permesso di identificare microRNA che, opportunamente combinati in ‘firme molecolari‘, sono in grado di predire rispettivamente la presenza e lo stato di avanzamento di adenomi – cioè di tumori benigni – o del cancro. Le firme molecolari sono state poi valutate su una più vasta casistica multicentrica di 1.095 soggetti, reclutati negli altri otto ospedali.