Domenica 7 aprile i club service Panathlon Ragusa e Soroptimist Ragusa con la collaborazione del associazione sportiva Amunì, organizzano con il patrocinio del Comune di Ragusa una passeggiata ludico-motoria aperta a tutti. “Si cammina per il cuore” è lo slogan scelto per questa iniziativa.
Ha lo scopo di far conoscere i benefici che vengono prodotti dalla camminata al fine della prevenzione della patologia cardiovascolare. L’appuntamento per quanti volessero partecipare gratuitamente a questa iniziativa, è dunque domenica 7 aprile, alle ore 8,30, presso il City, ubicato all’interno del Parco Giovanni Paolo II. La partenza è prevista alle ore 9. Camminare fa bene alla salute del cuore ed è un vero scudo contro le malattie cardiovascolari e quelle del cervello. Sono ormai molti gli studi che confermano come l’attività fisica regolare e moderata sia un toccasana per la nostra salute, potente come un farmaco, ma senza effetti collaterali.
Un nuovo lavoro italiano ora promuove a pieni voti la camminata veloce anche per i cardiopatici. I pazienti che riescono a camminare velocemente, infatti, passano meno giorni in ospedale. Tra l’altro, anche quando subiscono un ricovero, ci stanno molto meno rispetto a chi non fa le passeggiate a ritmo sostenuto. La ricerca, firmata da Carlotta Merlo e i suoi colleghi dell’Università di Ferrara, è stata presentata a Lubiana a EuroPrevent 2018, congresso dell’European Society of Cardioloy (Esc). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Journal of Preventive Cardiology. I ricercatori hanno messo sotto la lente d’ingrandimento per 3 anni 1.078 pazienti ipertesi.
L’85% di loro aveva anche una malattia coronarica e il 15% una valvolare. A tutti è stato chiesto di camminare per 1 km su un tapis roulant. La velocità la dovevano scegliere loro: dovevano indicare quella che per loro era un’intensità moderata. Successivamente sono stati divisi in tre gruppi: camminatori lenti (2,6 km/h), intermedi (3,9 km/h) e veloci (5,1 km/h). In totale 359 pazienti facevano parte del primo gruppo, 362 del secondo e 357 erano camminatori veloci. Il team ha poi registrato il numero di ricoveri per tutte le cause e la durata della permanenza in ospedale nei successivi 3 anni, grazie ai dati contenuti nel registro del Servizio sanitario dell’Emilia Romagna.
I risultati hanno evidenziato i benefici della camminata veloce. Nel corso dei 3 anni di studio, 182 camminatori lenti (52%) hanno avuto almeno un ricovero in ospedale, contro il 44% di quelli intermedi e il 31% di quelli veloci. Non solo. Gli esponenti dei tre gruppi hanno anche passato rispettivamente un totale 4.186 giorni (i lenti), 2.240 giorni (gli intermedi) e 990 giorni (i veloci) in ospedale in 3 anni. Ebbene, l’analisi ha mostrato che i camminatori veloci, quando si ricoverano, lo fanno però per meno tempo degli altri. In media 9 giorni a paziente, contro i 23 dei compagni più lenti. Per ogni km/h in più nella velocità totalizzata, c’è una riduzione del 19% della probabilità di ospedalizzazione in 3 anni. Il confronto con i compagni più lenti mostra che il rischio di un ricovero per i più veloci è ridotto del 37 per cento.