Nel mese di gennaio 2019 sono stati segnalati in Italia 163 casi di morbillo (incidenza 32 casi per milione di abitanti), da 12 Regioni. E’ quanto si legge nel bollettino nazionale per la prevenzione delle malattie dell’Istituto Superiore di Sanità. L’80% dei casi è stato segnalato da quattro Regioni: Lombardia, Lazio, Puglia e Emilia-Romagna. La Regione Puglia ha riportato l’incidenza più elevata. L’età mediana dei casi è 30 anni (range: 0 – 71 anni). Il 92% dei casi era non-vaccinato o vaccinato con una sola dose al momento del contagio. Sono stati segnalati 5 casi tra bambini con meno di 1 anno di età 39 casi (24%) hanno riportato almeno una complicanza. Sono stati segnalati 9 casi di polmonite e un caso di encefalite, quest’ultimo in una persona adulta non vaccinata. Nel mese di gennaio 2019 sono stati segnalati 2 casi di rosolia con un’età mediana di 29 anni. Nel periodo dal 1 al 31 gennaio 2019 sono stati segnalati 163 casi di morbillo.
L’età mediana dei casi è stata pari a 30 anni. La distribuzione percentuale e l’incidenza (per 1.000.000 abitanti) dei casi segnalati per classe di età. L’8,6% dei casi aveva meno di cinque anni di età; di questi, 5 erano bambini sotto l’anno di età (incidenza 11 casi/1.000.000). Il 50,3% dei casi si è verificato in persone di sesso femminile.Lo stato vaccinale è noto per 156/163 casi; di questi, l’87,2% era nonaccinato al momento del contagio, il 5,1% aveva effettuato una sola dose, l’2,6% aveva ricevuto due dosi e il 5,1% non ricorda il numero di dosi. Il 23,9% dei pazienti (39 casi) ha riportato almeno una complicanza. La complicanza più frequente è stata la diarrea, riportata in 18 casi, seguita dall’epatite/aumento delle transaminasi (14 casi) e dalla cheratocongiuntivite (10 casi).
Tra i casi complicati, sono inclusi 9 casi di stomatite, 9 di polmonite. 8 casi di insufficienza respiratoria, 4 di trombocitopenia, 3 di otite, 3 di laringotracheobronchite e un caso di encefalite. Il caso di encefalite si è verificato in una persona adulta di 28 anni di età, non vaccinata. Il 37% dei casi segnalati è stato ricoverato e un ulteriore 23% si è rivolto ad un Pronto Soccorso. Sono stati segnalati 7 casi tra operatori sanitari (4,3% dei casi totali), di cui nessuno vaccinato. L’età mediana degli operatori sanitari è 29 anni. Sono inoltre stati segnalati 3 casi tra gli operatori scolastici, di cui nessuno vaccinato.
I dati riguardano innanzitutto le regioni Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna e Sicilia. Dal mese di febbraio anche la nostra regione è interessata dalla ripresa del morbillo. A Catania sono stati notificati, ad oggi, 19 casi, di cui due residenti in provincia di Caltanissetta. Anche in questa recrudescenza i soggetti colpiti sono prevalentemente giovani adulti (età mediana: 25 anni). In tale quadro, comune a tutte le regioni, si rendono necessari interventi volti a contenere il numero dei casi, sulla base di precise considerazioni epidemiologiche.
L’Asp di Catania, tramite il Dipartimento di Prevenzione, oltre a rilanciare alcune attività già adottate nel corso dell’epidemia 2017-18, attiverà nuove iniziative. Nel corso del 2018, sono state 39.000 le dosi di vaccini contenenti gli antigeni di morbillo-parotite-rosolia somministrate dal Dipartimento di Prevenzione, per il tramite del Servizio Epidemiologia e Prevenzione, ottenendo il raggiungimento delle coperture vaccinali più elevate mai registrate nella nostra provincia, in special modo nella popolazione pediatrica (97,9% nella coorte 2014; 96,05% nella coorte 2015; 92,59% nella coorte 2016), anche in ragione del “nuovo” obbligo vaccinale e alla complessa macchina organizzativa messa in atto dal Dipartimento stesso.