Modica – La grave carenza di medici e l’impossibilità di organizzare i normali turni di lavoro porterà dal 1 dicembre ad una riduzione di posti letto in alcuni reparti dell’ospedale Maggiore di Modica. Al momento al Pronto Soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica ci sono tre medici e il direttore, un numero esiguo per poter garantire i turni e gestire la copiosa affluenza delle persone che necessitano di trattamenti in urgenza. Da ciò l’inevitabile decisione di ridurre in via temporanea, dal 1 dicembre e per i prossimi quattro mesi, i posti letto di alcuni reparti ed in particolare della Geriatria e della Medicina. Secondo le ultime disposizioni la Geriatria passa da 12 posti letto a 6 mentre la Medicina da 18 posti letto a 12. In pratica la Geriatria sarà accorpata dalla Medicina dove saranno disponibili 18 posti letto. Riducendo i posti letto si potranno passare tre medici al Pronto Soccorso, uno dalla Medicina e due dalla Geriatria.
Organico Pronto Soccorso in provincia di Ragusa, Razza non si presenta in commissione.
Campo e Dipasquale: Assenza inconcepibile La grave carenza di medici all’ospedale di Modica nei giorni scorsi è stata oggetto di un incontro in sede di Commissione all’Ars. Un incontro a cui hanno preso parte il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, e i due deputati regionali Stefania Campo (M5) e Nello Dipasquale (Pd). Quest’ultimi in una nota congiunta hanno stigmatizzato la decisione dell’assessore Ruggero Razza di “non ascoltare il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, in sede di commissione Sanità all’Ars, in merito all’importantissima vicenda della carenza di medici nelle discipline di emergenza, soprattutto nelle Asp delle province più piccole. Difatti, l’assessore, seppur presente per gli ordini del giorno successivi, assieme ai suoi uffici di competenza, si è assentato solo su questo punto, mostrando in tal modo un disinteresse esplicito”. Secondo quanto affermano Campo e Dipasquale “Razza al momento di trattare il punto relativo ai Pronto Soccorso iblei si è assentato deliberatamente negando il confronto con il territorio e coi deputati.Oltre che, infischiandosene della presenza dello stesso Angelo Aliquò, che invece avrebbe potuto spiegare in maniera dettagliata come nei 3 Pronto Soccorso della provincia iblea risultino operativi soltanto 16 medici sui 50 previsti, e nei 4 PTE 12 medici sui 20 previsti: un numero quindi drammaticamente insufficiente.
E altrettanto accade nelle terapie intensive, dove su 61 medici anestesisti previsti nella dotazione organica, oggi ne sono presenti 35, di cui solo 31 completamente abili al servizio, e a gennaio scenderanno addirittura a 29. Stefania Campo e Nello Dipasquale hanno già annunciato che chiederanno una riconvocazione urgente della commissione per ascoltare la voce del direttore generale dell’Asp Ragusa, Angelo Aliquò, e trovare una soluzione al grave problema nella sanità iblea.Stranizza l’assenza di iniziative da parte di altri deputati nazionali e regionali del Ragusano per trovare una soluzione al grave problema che sta mettendo in ginocchio la sanità iblea ed in modo particolare la sanità modicana. Cosa succede e cosa si nasconde dietro il silenzio di alcuni esponenti politici? Forse c’è la consapevolezza, come si vocifera, di un nuovo smantellamento del nosocomio modicano in vista della nuova struttura che sarà realizzata al Giovanni Paolo II.