Sono molti gli italiani che entro la fine del 2021 dovranno versare tasse e saldare scadenze di cartelle e pagamenti vari. Tre sono le principali scadenze fiscali fino al 31 dicembre. Vediamo quali sono le prossime scadenze: rottamazione ter, saldo Imu, acconto Iva.
Rottamazione ter
Martedì 30 novembre 2021 scade il termine per il pagamento delle rate 2020 e 2021 della rottamazione ter. Per il versamento sono comunque previsti 5 giorni di tolleranza e quindi la scadenza definitiva è quella di lunedì 6 dicembre 2021.
Saldo Imu
Mercoledì 16 dicembre appuntamento con il saldo Imu 2021 per oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale. L’Imu non si paga infatti sulle prime case, a meno che non siano di lusso e appartengano alle categorie catastali A1, A8 e A9.
Acconto Iva
Lunedì 27 dicembre è il termine ultimo per versare l’acconto Iva dovuto per le liquidazioni periodiche di chiusura dell’ultimo mese o dell’ultimo trimestre dell’anno. Il versamento deve essere effettuato con il modello F24, esclusivamente in via telematica.
Una mini proroga per cartelle e pace fiscale
Da diverse settimane si parla di proroga per il pagamento delle cartelle della rottamazione ter e saldo e stralcio. Dopo la lunga sequenza di rinvii dettata dai decreti anti crisi del Governo del 2020 e 2021, per la data del 30 novembre si sono concentrate tutte le rate non pagate della pace fiscale: 8 della rottamazione ter, datate 2020 e 2021, e altre 4 del saldo e stralcio. Uno scoglio difficilmente superabile se si pensa che oltre il 77% degli adempimenti in scadenza il 30 novembre riguarda versamenti di tasse e imposta, tra cui gli acconti di Irpef, Ires e Irap e il pagamento dell’imposta di bollo in unica soluzione sulle fatture elettroniche messe nel terzo trimestre.
La possibilità di diluire, dunque, i pagamenti delle cartelle è stata chiesta da tutte le forze di maggioranza e tradotta in una lunga serie di emendamenti al decreto fiscale collegato alla manovra in discussione al Senato. La risposta del Governo, giunta soltanto nelle ultime ore ma non ancora tradotta in una norma approvata dalle commissioni Finanze e Lavoro di Palazzo Madama, prevede al massimo una mini-proroga al 9 dicembre che potrà dilatarsi fino al 14 dicembre con i canoni 5 giorni di tolleranza riconosciuti dal Fisco per non applicare sanzioni e far decadere dalle due agevolazioni. Il costo di una ulteriore diluizione nel 2022 delle rate dovute per il Governo al momento non è sostenibile.
Salvo cambi di rotta delle ultime ore e della riunione di maggioranza in calendario lunedì 29, alle forze politiche non resta che la presentazione di un ordine del giorno che impegni il Governo a prevedere le risorse necessarie a una proroga nel nuovo anno delle rate e delle cartelle dovute già con la legge di bilancio anch’essa all’esame del Senato.