"Siamo convinti che la tecnologia diesel abbia ancora un futuro, un futuro abbastanza lungo, inoltre, i progressi che sono stati fatti recentemente grazie anche alla misurazione Real Driving Emissions hanno aiutato molto a ottimizzare la tecnologia arrivando a livelli di emissioni minimi".
Cosi’ Gerhard Dambach, amministratore delegato di Bosch Italia a margine della conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio 2018 questa mattina a Milano. "Siamo convinti che facciamo bene a investire ancora nelle tecnologie diesel – ha proseguito Dambach – e’ il momento sbagliato per staccare la spina a una tecnologia che in questo momento contribuisce positivamente anche all’ambiente, la macchina elettrica non e’ ancora pronta e anche le citta’ tedesche confermano di non avere nemmeno tecnologicamente la possibilita’ di mettere a disposizione tutta l’elettricita’ che serve, immaginiamo l’Italia.
Perche’ dunque mettersi davanti a un bivio in un momento in cui ancora non esiste? La conseguenza e’ che nel frattempo manteniamo un parco auto vecchio e altamente rischioso per l’ambiente". Nel dettaglio, come illustrato nel corso della conferenza stampa, se si decidesse di sostituire le vecchie macchine diesel Euro 0, 1, 2 e 3 i benefici sarebbero notevoli. "Se si sostituissero le vetture che hanno un’anzianita’ di almeno 15 anni e dotate di motori diesel del passato, con diesel di ultima generazione, potremmo abbattere le emissioni di CO2 del 67 per cento, le emissioni nocive NOX del 90 per cento e le polveri sottili del 96 per cento" ha precisato l’Ad Dambach.