Comiso – “A ittata re nuciddi ciama ranni e picciriddi”. E’ questo il motto che fa da cornice a uno degli eventi più attesi, durante la festa di Santa Lucia a Comiso, da grandi e piccini.
Un appuntamento ritornato ieri dopo l’anno di pausa dovuto al Covid. Nella tradizione comisana, infatti, la vigilia di Santa Lucia si caratterizza per il lancio delle noccioline (“a ittata re nuciddi” appunto): come ogni anno, poco dopo il mezzodì del 12 dicembre, i fedeli accorrono dinanzi la sacrestia della chiesa Madre per aggiudicarsi qualche pugno di noccioline benedette, lanciate, dopo un breve momento di preghiera, dalle finestre della canonica dai sacerdoti e da qualche parrocchiano. È una festa per i bambini, ma anche per i loro genitori e nonni, tutti impegnati a testa in giù per raccogliere le noccioline che rotolano per terra. In molti utilizzano gli ombrelli capovolti per recuperarle. Tale tradizione ha un significato ben preciso: le noccioline simboleggiano gli occhi di Santa Lucia, che le furono cavati durante le tremende torture subite, prima di essere decapitata. Oggi, intanto, si celebra la solennità della santa. In chiesa Madre, dopo la messa delle 8 presieduta da don Angelo Strada, ci sarà alle 9,30 la celebrazione eucaristica presieduta da don Francesco Forti e, alle 11, la santa messa presieduta dall’arciprete parroco don Innocenzo Mascali.
Alle 16, poi, la celebrazione eucaristica presieduta da don Antonino Puglisi e alle 17,30 quella tenuta da don Antonio Baionetta. Alle 19, la celebrazione eucaristica presieduta da don Roberto Asta, vicario generale della diocesi di Ragusa.