La variante Omicron potrebbe attaccare meno i polmoni rispetto alla Delta. E’ quanto ha scoperto l’ultimo studio del Cambridge Institute of Therapeutic Immunology and Infectious Disease.
Le mutazioni sulla proteina spike del virus, che lo rendono in grado di evitare gli anticorpi, possono anche ridurre il modo in cui si replica nei polmoni e causa gravi malattie. “Cosa significa tutto questo?” si chiede in un tweet il responsabile dello studio Ravi Gupta, professore di microbiologia clinica a Cambridge. “Un’infezione delle cellule polmonari potrebbe essere correlata alla gravità della malattia degli stessi polmoni”. Per chiarire bene come funziona, aggiunge, “sono necessari altri lavori”. “La crescita significativa di Omicron rappresenta tuttavia una grande sfida per la salute pubblica” afferma il microbiologo. “Le osservazioni evidenziano che Omicron ha acquisito proprietà di evasione immunitaria compromettendo quelle associate alla replicazione e alla patogenicità”, prosegue lo studio.
“Questo studio suggerisce che Omicron sembra essere diventata più evasiva rispetto all’immunità, ma che le proprietà associate alla progressione della malattia possono essere attenuate in una certa misura. La crescita significativa di Omicron rappresenta tuttavia una grande sfida per la salute pubblica”, dice ancora Gupta. Lo studio arriva dopo che il gruppo consultivo medico Sage della Gran Bretagna ha fornito un aggiornamento sulla situazione e ha affermato che è “quasi certo che ora ci siano centinaia di migliaia di nuove infezioni da Omicron al giorno” in Inghilterra, dove potrebbero essere introdotte restrizioni più severe sulla pandemia dopo Natale.