Ragusa – Il fatto politicamente più rilevante della settimana appena chiusa è certamente la lunga lettera aperta in cui il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì traccia il percorso locale all’interno del cosiddetto PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ed individua i compiti di competenza dell’ente locale. Parte, Cassì, da questa premessa “la pandemia ha inciso profondamente sul nostro modo di vivere generando una crisi paragonabile solo a quella delle grandi guerre mondiali.
Come avvenne allora, da una tragedia possono nascere grandi opportunità di crescita” ed esamina le grandi linee con cui “l’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il “Next-Generation EU” (NGEU), come è stato ribattezzato quello che in origine era definito “Recovery Fund”, per meglio evidenziare che le riforme ed i progetti previsti dovranno essere pensati e realizzati a beneficio in particolare dei giovani e delle future generazioni, i cui interessi sono in genere trascurati da una politica che punta più al consenso rapido con misure di assistenza destinate agli adulti, a prescindere dagli effetti che esse avranno nel lungo periodo a discapito di chi arriverà dopo di noi”. Poi Cassì evidenzia come “per colmare questo gap, l’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF, della durata di sei anni) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU, a breve termine per sostenere il rilancio). Il solo RRF garantisce all’Italia risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, che il Governo integrerà con un fondo complementare nazionale da ulteriori 30,6 miliardi, per un totale di 222,1 miliardi di euro”.
Dopo aver citato gli altri dati generali relativi alla questione, Cassì passa a quanto di competenza degli enti di base, Comune dunque in primo luogo. Ecco come il sindaco di Ragusa vede la questione “e Ragusa? Come ci stiamo muovendo? ATI idrico e SRR come enti sovracomunali d’ambito che inglobano l’intera provincia di Ragusa: pur nella incertezza delle procedure ed in mezzo a problemi operativi di ogni tipo, sono già al lavoro per la individuazione degli interventi utili e l’avvio della progettazione, che per forza di cose (carenza di personale) dovrà essere affidata a tecnici esterni.
Quanto alla città di Ragusa, considerata la tempistica incalzante, è onere di questa Amministrazione attendere al gravoso compito di programmare l’utilizzo di queste risorse, di operare delle scelte secondo gli indirizzi forniti dall’Europa, di rimanere agganciata a questa inattesa opportunità di crescita. L’anno 2022 sarà decisivo per la messa a terra dei progetti. È in programma la formazione di tavoli intersettoriali al lavoro sulle sei Missioni previste e la creazione di una struttura interna composta da segretario generale, dirigenti e funzionari cui sarà demandata la gestione operativa. La struttura è già sovraccarica di incombenze ordinarie e straordinarie, ma chiederemo ulteriori sforzi e disponibilità al personale, confidando (e come noi tutti gli 8.000 Comuni d’Italia, dal più grande al più piccolo) che arrivino in fretta le risorse a supporto promesse dal Governo centrale. Ragusa, ne sono certo, sarà come sempre nel gruppo di testa delle città del Sud, quanto a progettazione, intercettazione di risorse e rapidità di procedure”. E a questo punto Cassì enumera “è già in pieno svolgimento un’azione di intensa rigenerazione e di trasformazione del centro storico, delle contrade, di Marina di Ragusa, sulla base di una visione complessiva e di un chiaro progetto di Città che prevede interventi e opere pubbliche già finanziate per oltre 100 milioni di euro, e che sarà nostra cura spiegare nei particolari alla città.
Le ulteriori risorse in arrivo impongono di integrare questa programmazione in tempi ristrettissimi, ed a tale scopo si creeranno a stretto giro occasioni di confronto con gli operatori di settore, con partiti e movimenti, con parti sindacali e datoriali, con associazioni e portatori di interessi”. Infine il sindaco di Ragusa conclude “un gravoso impegno attende le Istituzioni a tutti i livelli. Si impongono coesione e unità di intenti, oltre che rapidità ed efficienza. In pochi mesi si deciderà la sorte delle città e della nazione dei prossimi decenni”. (da.di.)