Ragusa – Musumeci è oramai agli sgoccioli della sua legislatura e i Consorzi di bonifica sono messi peggio di quattro anni fa. La mancanza di interventi mirati ed efficaci per ridare ai consorzi di bonifica il ruolo per il quale sono nati, e cioè come mezzo di conservazione e tutela del suolo e delle acque (funzioni di pubblico interesse), la mancanza di programmazione e la costante diminuzione di fondi e competenze, ha consolidato nei cittadini l’idea che i Consorzi non siano altro che carrozzoni regionali utili solo a succhiare soldi senza garantire alcun servizio al comparto agricolo.
Ieri abbiamo però voluto dire chiaramente che la cattiva reputazione dei Consorzi di bonifica non è addebitabile agli operai o agli impiegati che, anzi, pur non venendo pagati per mesi e mesi, continuano a prestare la loro opera fra mille difficoltà, ma va ascritta all’ignavia della politica e del governo regionale, e all’inadeguatezza dei commissari nominati da Musumeci, incapaci di fare il giusto pressing nei confronti del governo regionale”. Lo dicono i deputati regionali Stefania Campo e Nello Dipasquale, che ieri hanno partecipato all’assemblea sindacale organizzata dalla Filbi Uil, alla presenza dei lavoratori e del commissario straordinario dei Consorzi della Sicilia orientale, Francesco Nicodemo. “Per non parlare della mancata attuazione della riforma dei Consorzi ferma al palo, in commissione attività produttive da anni, e che difficilmente riuscirà a vedere la luce in questi ultimi 10 mesi di legislatura. Insomma, un pasticcio anche amministrativo frammisto a mancanza di volontà politica riformatoria, continuano i deputati Dipasuale e Campo –. Sta di fatto che oggi i Consorzi risultano totalmente abbandonati con un contenzioso enorme che avevamo preannunciato e che inesorabilmente sta portando al pignoramento dei conti, con l’ennesimo blocco degli stipendi dei lavoratori.
Per non parlare della pessima figura fatta da questo governo per quanto riguarda i progetti finanziabili con il fondo del PNRR nazionale che invece sono finiti alla malora per una esplicita incompetenza degli uffici competenti e degli stessi amministratori politici. E serve a ben poco, e sa anche di beffa, l’allarme lanciato dallo stesso commissario Nicodemo circa il blocco della tesoreria a seguito dell’ennesima sentenza sfavorevole al Consorzio, che ha come conseguenza l’impossibilità di incassare il contributo regionale per pagare gli stipendi ai lavoratori. Come se la situazione allarmante che va avanti da anni fosse precipitata solo adesso come un fulmine a ciel sereno. Ci aspettavamo che a tempo debito si fosse proceduto ad una riforma seria e organica e si fosse disposta l’impignorabilità delle risorse destinate al pagamento degli stipendi; in quel caso oggi non saremmo in una situazione ancora peggiore di prima”. Da qui, la severa conclusione del deputato del Partito democratico Nello Di Pasquale, che dichiara che nei panni del commissario Nicodemo si sarebbe già dimesso, non riuscendo a far valere sul tavolo con Musumeci le esigenze dei consorzi della Sicilia orientale e di quello di Ragusa in particolare.
Dichiarazioni seguite immediatamente da Stefania Campo, deputata del Movimento 5 stelle, che ha consigliato anche al presidente della III commissione, Orazio Ragusa, di dimettersi in quanto non è riuscito a incidere neanche sul contributo straordinario necessario per tirare a campare. “È arrivato il momento che tutti sappiano di chi sono le colpe reali, e che chi governa da quattro anni, cioè il centrodestra di Musumeci insieme alla Lega di Orazio Ragusa, si assuma le proprie responsabilità politiche – concludono Campo e Dipasquale – E che dire infine dei recenti avanzamenti di carriera di oltre venti funzionari direttivi dei Consorzi, ‘promossi’ in massa per ‘merito comparativo’, a dirigenti a tempo indeterminato, Saremmo felici se si fosse trattato di scatti di carriera dovuti per merito ed economicamente sostenibili dal consorzio. Non siamo contrari alle promozioni, ma sta di fatto che lo stesso assessore al Bilancio ha avviato un’ispezione al riguardo per mancanza della relativa copertura finanziaria e in contrasto con l’Accordo Stato-Regione del 14 gennaio 2021.
Quindi, mentre da una parte si fa finta di non sapere dove trovare le risorse per il pagamento degli stipendi, costringendoci di volta in volta ad elemosinare l’intervento a sostegno, dall’altra ci si permette il lusso di aggravare i problemi economici dei Consorzi e della Regione con promozioni insostenibili, continuando a macchiare l’immagine dei consorzi. Arrivati a questo punto, infine, è chiaro che potremo augurare un buon Natale a tutti solo se il governo regionale inserirà nelle variazioni di bilancio le risorse idonee per saldare gli stipendi. Sarebbe certamente un altro intervento non risolutivo e in emergenza a permetterebbe quanto meno ai lavoratori di trascorrere le festività con serenità”.