Inaugurata lo scorso 22 dicembre, a Palermo, presso l’Arsenale della Marina Regia, la mostra “Sebastiano Tusa – una vita per la cultura” per ricordare la figura e l’opera dell’archeologo che con geniale intuizione ha dato vita alla Soprintendenza del mare, di cui è stato responsabile fino a quando nel 2018 fu chiamato a ricoprire a carica di assessore ai Beni culturali per la Regione Siciliana.
Tusa è scomparso nel marzo 2019 in un grave incidente aereo in Etiopia ed attualmente la carica di Soprintendente del mare della Regione Siciliana è ricoperta dalla vedova Valeria Li Vigni. All’inaugurazione della mostra era presente Maurizio Buggea, presidente del “Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving” che con Tusa ha avuto un lungo e costante rapporto di collaborazione e che in proposito ricorda “la nostra collaborazione con Tusa iniziò ancor prima che nascesse la Soprintendenza del Mare ( 2004), con segnalazioni di reperti subacquei lungo la costa ricadente nella provincia ragusana, il relitto tre ancore di mare a Ispica, i cannoni di Cammarana, Punta Braccetto, Punta Secca, Caucana. Con la sua presenza si sono svolti corsi di introduzione all’ archeologia subacquea durante i quali c’è stato anche un rinvenimento di un torso marmoreo forse di epoca romana”. E a proposito di questo busto Buggea ricorda che è esposto ora nel museo archeologico subacqueo a Palermo e che fu rinvenuto a Punta Secca nel 2009, durante il corso di archeologia subacquea organizzato dal Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving e UISP subacquea nazionale, segnalato da una corsista grazie alla colorazione giallina in mezzo a altri blocchi di pietra grigia, rivelatesi la zavorra in pietra usuale delle antiche imbarcazioni.
Del busto fu rilevato il punto GPS e fatte le relative foto sub, poi fu recuperato e consegnato alla Soprintendenza del mare della Sicilia , che aveva rilasciato autorizzazione di ricerca per lo stesso corso. L’area del Palmento di Punta Secca è sotto tutela archeologica con divieto di immersione”. Ed è appena il caso di ricordare alle amministrazioni locali, anche di piccoli Comuni, come per esempio Santa Croce Camerina, quanti e quali benefici e ricadute turistiche e quindi economiche potrebbero derivare dal rientro nei luoghi dei ritrovamenti stessi, dei reperti ora fuori sede, se si potessero allestire adeguate sedi museali. (daniele distefano)