Il Super green pass? “Va esteso subito”, anche al lavoro, perché altrimenti “rischiamo di rivivere un film già visto: nuove varianti, rialzo di dei contagi, fase di attenuazione e relativa tranquillità in estate e poi nuove ondate in autunno e inverno”.
E’ quanto afferma in un’intervista a ‘La Stampa’ Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute e professore di Igiene all’università Cattolica, spiegando che “tutto dipende dalla volontà politica di affrontare il problema, altrimenti il 2022 sarà come il 2021 e non riusciremo a tornare alla nostra vita di prima”. Secondo il consigliere del ministro Speranza, “se continuiamo a far circolare il virus non andiamo verso l’endemia, ma verso un perenne stato pandemico: solo con un numero di casi basso si può pensare di convivere con un virus. Ma questo virus reinfetta, la stessa persona può contagiarsi più volte: se pensiamo di adattarci a lui, ci castigherà”.
“Il super Green pass va assolutamente esteso subito a tutte le attività, lavorative e sociali – ribadisce Ricciardi -. Gennaio sarà un mese molto complicato, con un aumento esponenziale dei casi, arriveremo a centinaia di migliaia di contagiati al giorno. Per assistere a una discesa dovremo aspettare febbraio, a patto di aggredire il virus e questa variante che raddoppia ogni giorno e mezzo: bisogna prendere le misure adeguate e spingere di più sulla campagna vaccinale”. E sull’obbligo vaccinale dice: “Io certo non sarei contrario, ma è una scelta politica ed è una misura divisiva, anche dal punto di vista parlamentare. Possiamo comunque arrivare allo stesso risultato con queste spinte progressive: allargando ancora l’uso del super Green Pass, tra un po’ a chi non è vaccinato non resterà che andare al parco”.
La decisione di eliminare la quarantena per i vaccinati con terza dose è l’ennesimo rischio calcolato? “Sì – risponde Ricciardi -, un compromesso per non bloccare il Paese, per evitare lo stop di attività essenziali. Ma sappiamo che non c’è sicurezza assoluta, rispetto alla circolazione del virus, e che bisogna comunque fare affidamento sul senso di responsabilità delle persone”. Quanto alla crescita di infezioni con il rientro a scuola dopo le vacanze, “mi aspetto un incremento dei casi dopo il ritorno in classe – dice- anche perché tra gli studenti più piccoli la vaccinazione è ancora scarsa, nella fascia 5-11 anni siamo all’8% con una dose. Bisogna tracciare e individuare rapidamente i contagiati, anche per proteggere i loro familiari”.