Omicron colpisce più la gola che i polmoni e questo secondo gli scienziati potrebbe spiegare perchè questa variante del Covid sembra essere più contagiosa ma meno mortale rispetto agli altri ceppi del virus.
Sei studi citati dal Guardian, quattro dei quali pubblicati alla vigilia di Natale, hanno evidenziato che Omicron non danneggia i polmoni come Delta e altre precedenti varianti. Gli studi devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria. “Il risultato di tutte le mutazioni che rendono Omicron diversa dalle varianti precedenti è che potrebbe aver alterato la sua capacità di infettare diversi tipi di cellule”, ha affermato Deenan Pillay, professore di virologia presso l’University College di Londra. “In sostanza, Omicron sembra essere più in grado di infettare il tratto respiratorio superiore, le cellule della gola. Quindi si moltiplicherebbe più facilmente in quelle cellule più che in quelle del polmone. “Sono risultati preliminari ma convergenti”, ha commentato Pillay.
Un virus che produce più cellule nella gola è più trasmissibile rispetto ad uno che attacca più facilmente a ad attaccare il tessuto polmonare, potenzialmente più pericoloso ma meno trasmissibile. Uno studio sui topi del Molecular Virology Research Group dell’Università di Liverpool mostra che Omicron causa “malattie meno gravi”: i topi contagiati perdono meno peso, hanno una carica virale inferiore e soffrono di polmoniti meno gravi. Alla stessa conclusione erano giunti ricercatori americani la scorsa settimana. Il Neyts Lab dell’Università di Leuven in Belgio ha riscontrato risultati simili nei criceti siriani. E i ricercatori del Center for Virus Research dell’Università di Glasgow hanno trovato prove che Omicron ha cambiato il modo in cui il virus si insedia nel corpo.
A tali conclusioni erano già arrivate l’Università di Hong Kong a dicembre mese scorso e una ricerca guidata dal professor Ravi Gupta dell’Università di Cambridge, il cui team ha studiato campioni di sangue di pazienti vaccinati. Gli studi hanno scoperto che Omicron è in grado di eludere i vaccini, ma meno in grado di entrare nelle cellule polmonari.