Assicurare il regolare svolgimento delle attività scolastiche isolando in casi di situazioni di rischio solo i non vaccinati. E’ questa la linea Draghi applicata alla scuola e che spacca la maggioranza e fa insorgere opposizione e sindacati. Ecco le date del rientro e le regole stabilite al momento.
Covid: Scuole elementare e prima media
Per garantire la didattica in presenza tutelando al contempo la salute, l’ipotesi sul tavolo è quella di imporre anche per le scuole elementari e la prima media – così come già previsto per le superiori –, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, l’autosorveglianza per i ragazzi immunizzati (vaccinati da 120 giorni o guariti negli ultimi tre mesi) che resteranno in presenza con mascherina Ffp2 e la quarantena di 10 giorni con Dad e tampone al termine dell’isolamento per i non vaccinati. Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi la Asl a valutare ulteriori provvedimenti.
Covid: Scuole d’infanzia
Nelle scuole dell’infanzia resterebbe, invece, la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo.
Covid e scuola: date di rientro
Secondo le ultime notizie, di fronte al forte incremento dei contagi nel Paese e ai timori dell’insorgenza di nuovi casi dopo le vacanze, alcune Regioni (Veneto, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano) frenano il ritorno a scuola posticipando al 10 gennaio l’inizio delle lezioni. Nel resto d’Italia la data ufficiale rimane venerdì 7 anche se, in base all’autonomia scolastica, all’interno delle stesse regioni e città emergono differenze con diversi istituti, soprattutto quelli che attuano la settimana corta, che hanno deciso di riaprire direttamente il lunedì successivo. Le nuove misure per il rientro a scuola saranno, con tutta probabilità, discusse nel consiglio dei ministri di mercoledì. Oggi, alla vigilia del cdm, il tema sarà al centro di un incontro tra le organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione. La Cisl Scuola è già sul piede di guerra con la segretaria Maddalena Gissi che ha puntato il dito contro “modelli già rivelatisi ingestibili e dannosi”. Fratelli d’Italia definisce la proposta del governo “una follia discriminatoria e inaccettabile” Ma anche all’interno della maggioranza si leva un appello a evitare un’organizzazione “iniqua” delle lezioni investendo “maggiori risorse per la sicurezza delle scuole”. “Non si può pensare di discriminare i bambini” afferma la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia (M5s). “Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti”, le fa eco il suo omologo della Lega, Rossano Sasso. Attualmente – secondo i dati del ministero della Salute aggiornati a ieri – è stato vaccinato con una dose l’8,6% dei bambini della fascia 5-11anni (314.224 su 3.656.069). Situazione diversa nella fascia 12-19 anni dove i vaccinati a ciclo completo sono il 73,39% e il 3,72% ha già fatto anche la terza dose.