Un bonus Imu 2022-2023, previsto nel testo della manovra di bilancio 2022, tocca ad alcune categorie di contribuenti. La finanziaria del nuovo anno è stata approvata il 30 dicembre 2021, in via definitiva anche dalla Camera (dopo che già il Senato vi aveva provveduto). Ora si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro stasera.
Bonus Imu: a chi tocca
In dettaglio, al fine di favorire lo sviluppo turistico e di contrastare la desertificazione commerciale e l’abbandono dei territori, è riconosciuto in via sperimentale, per i periodi d’imposta 2022 e 2023 un bonus IMU, ossia un contributo per il pagamento del tributo. Il beneficio, tuttavia, spetta a condizione che i menzionati soggetti iniziano, proseguono o trasferiscono la propria attività in un comune con popolazione fino a 500 abitanti delle aree interne, come individuate dagli strumenti di programmazione degli interventi nei relativi territori. Il bonus IMU si applicherà esclusivamente sugli immobili strumentali ossia quelli posseduti ed utilizzati per l’esercizio della propria attività. Il contributo sarà erogato sulla base delle risorse stanziate (10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023). Criteri e modalità attuative del contributo saranno, comunque, definiti da apposito decreto del Ministro della Cultura, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’Interno.
Bonus Imu applicato agli immobili strumentali
Il bonus Imu sarà applicato soltanto sugli immobili strumentali, ossia quelle unità immobiliari possedute dagli esercenti e utilizzati unicamente per l’esercizio della propria attività. Si potrà beneficiare dell’agevolazione in base all’ammontare delle risorse stanziate, quali 10 milioni di euro per l’anno corrente, più altri 10 milioni per l’anno 2023. Un altro importante aspetto del Bonus Imu è la possibilità per lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali di concedere alcuni beni immobili di proprietà non utilizzati per fini istituzionali in comodato con un contratto di durata massima di 10 anni. Tuttavia, diversi sono ancora gli interrogativi a cui ancora non è stata data risposta. Infatti, al momento la natura dei decreti attuativi che porteranno alla realizzazione pratica della normativa è sconosciuta. Inoltre, sono ancora assenti gli strumenti di programmazione degli interventi nei relativi territori.