“Intendo chiarire definitivamente la mia posizione e ho chiesto tramite il mio legale, l’avvocato Roberto Mangano, di essere ascoltato per fornire ulteriori chiarimenti e tutta la documentazione relativa alla mia posizione”.
Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando torna nuovamente sull’inchiesta della Procura che lo vede indagato per omissione di atti d’ufficio legata alla vicenda delle circa 900 bare ancora insepolte nel cimitero dei Rotoli. “Sottolineo quanto già ricordato ieri – prosegue Orlando – e cioè che la magistratura doverosamente ha chiesto che ci siano chiarimenti sulla gestione dei cimiteri, ipotizzando un’omissione di atti d’ufficio. Sarà occasione, come detto, per portare davanti all’autorità giudiziaria tutte le ordinanze, le disposizioni di servizio e i provvedimenti adottati anche nell’ambito della cabina di regia che ho istituito proprio per dimostrare che ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità e competenze di sindaco per potere affrontare le criticità che insieme all’assessore Toni Sala stiamo cercando di superare”. Nella sua nota Orlando ribadisce anche “disagio e sofferenza da cittadino e da sindaco per quanto si è verificato in questi anni, oggetto anche di altre indagini alle quali – sottolinea il sindaco – l’amministrazione comunale ha fornito collaborazione anche con azioni disciplinari e cautelari”.