Ragusa – Torna alla ribalta l’allarme per l’inquinamento da idrocarburi a Moncillè ed in alcune zone di San Giacomo, in territorio di Ragusa. Allarme che era stato lanciato già ad inizio novembre in particolare dal capogruppo 5 stelle Sergio Firirncieli che torna ora all’attacco ed evidenzia “avevamo chiesto chiarimenti al sindaco ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”.
Afferma Firrincieli “ gli allarmi e le preoccupazioni di cuici eravamo fatti interpreti qualche settimana fa, purtroppo, non erano campati in aria ma sono corroborati dai fatti”, facendo riferimento allo sversamento continuo che si verifica nell’area del pozzo 16 a Moncillè e alle problematiche di analoga natura che erano state segnalate in territorio di San Giacomo. Poi il capogruppo petastellato sottolinea “pur avendo presentato una interrogazione a suo tempo, non abbiamo ancora ricevuto risposta da parte del sindaco. Durante il periodo natalizio, abbiamo effettuato un altro sopralluogo in zona San Giacomo e abbiamo avuto modo di appurare che i sacchi riempiti di terra, verosimilmente inquinata, sono stati rimossi dal sito e immaginiamo portati in una discarica per lo stoccaggio ad hoc, così come avevamo auspicato potessero essere tradotti nell’immediato. Veniamo, quindi, a scoprire che il problema del Moncillè è parallelo e, comunque, contestualizzabile con quanto si è verificato a San Giacomo”.
Quindi Sergio Firrincieli conclude “è da almeno un paio d’anni che facciamo in conti con tale situazione e vorremmo venire a conoscenza di quali sono i reali danni che tutto ciò ha comportato. D’altronde, sono gli stessi interrogativi che avevamo posto al sindaco e che si possono definire, alla luce di queste ultime notizie, tutt’altro che superati. Il nostro auspicio è che, in breve tempo, arrivino risposte ufficiali da Cassì e che il primo cittadino sia in grado di fornirci un report sull’intera situazione che immaginiamo essere alquanto problematica”.E dello stesso tenore anche l’intervento del capogruppo Pd inn consilgio comunale, Mario Chiavola che informa di “aver presentato, giorno 14 gennaio,, una richiesta di accesso agli atti con riferimento alla vicenda del presunto inquinamento di alcune aree in località San Giacomo, frazione rurale della città”. Nella richiesta presentata, Chiavola fa presente la necessità di “potere avere conoscenza di un chiaro e dettagliato report sulle attività di bonifica che sarebbero state effettuate dall’Eni e comunicate agli uffici preposti dell’ente di palazzo dell’Aquila”.
Quindi aggiunge “a quello che abbiamo appreso, ma sia chiaro, appunto, che si tratta solo di ipotesi senza alcun riscontro specifico e per questo motivo aspettiamo conferme attraverso i canali ufficiali, il problema sarebbe stato legato a un oleodotto dismesso rovinato da lavori eseguiti una ventina d’anni fa. Nei report, dovrebbe essere indicato quali sono stati i danni subiti dal territorio, la tipologia degli interventi effettuati e se il problema è stato o meno risolto. Siamo, dunque, in attesa di comprendere meglio come stanno le cose”. (da.di.)