Una nuova variante Covi. Si chiama Omicron 2 ed è la sottovariante di Omicron che ha iniziato la sua diffusione anche in Italia e che è diventata subito oggetto di studio oltre che di preoccupazione. “La variante Omicron è ormai largamente predominante in più del 95% dei casi, in alcune situazioni è stata rilevata la variante Omicron 2 ma non è molto diversa nelle caratteristiche da Omicron 1”, ha precisato il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza. Dai primi dati, in verità, sebbene i sintomi tra le due varianti siano molto simili, Omicron 2 appare più contagiosa ma meno nociva.
Variante Omicron 2: le origini
Secondo alcuni ricercatori, Omicron 2 sarebbe nata in India, visto che quasi l’80% dei casi di quel Paese presenta questa sequenza. Le prime segnalazioni risalgono a metà dicembre, poi si è diffusa nelle Filippine, Singapore e Giappone e poco dopo è stata rilevata anche in Sud Africa. In Europa ha fatto la sua comparsa inizialmente in alcuni Paesi scandinavi, poi in Gran Bretagna, in Germania e adesso anche in Italia.
Omicron 2, sintomi
Omicron 2 appartiene allo stesso ceppo della Omicron, ma si distingue per alcune mutazioni sulla proteina Spike con cui il virus aggancia le cellule. Per distinguerla dal ceppo originario è stata chiamata BA.2. Secondo l’Istituto superiore di sanità, le caratteristiche e i sintomi di Omicron 2 non dovrebbero essere tanto diversi dal ceppo originale che nella gran parte dei casi genera una rino-faringo-tracheite. Esperti in tutto il mondo hanno evidenziato almeno 8 sintomi di Omicron che, secondo i primi dati in possesso agli esperti, potrebbero essere accostati anche alla nuova sottovariante. Secondo i ricercatori questi sintomi tendono a manifestarsi rapidamente e abbastanza presto nella malattia, a partire da circa 2 giorni dopo il contagio e durano circa 5 giorni. I primi 8 sintomi campanello d’allarme dell’infezione sono: mal di gola, naso che cola, starnuti, mal di testa, senso di fatica, dolori muscolari, mal di schiena (zona lombare), sudorazioni notturne. A questi segnali l’Oms ha aggiunto altri possibili sintomi, ovvero: diarrea, confusione, perdita di appetito, eruzioni cutenee, irritazione oculare.
Omicron 2, più contagiosa ma meno pericolosa
“I dati della Danimarca che è oggi il Paese del mondo con una maggiore circolazione della variante Omicron 2 ci dicono che a fronte di un aumento del 50% della circolazione del virus si è assistito a una riduzione del 60% delle ospedalizzazioni”. A sottolinearlo è l’infettivologo genovese Matteo Bassetti, secondo il quale esiste una differenza tra le due varianti soprattutto nella sua tendenza alla diffusione, ma anche nei suoi effetti. “Omicron 2 è una variante più contagiosa rispetto a Omicron 1 ma certamente meno patogena soprattutto a livello polmonare – aggiunge Bassetti -. Andiamo verso una circolazione contemporanea di Omicron 1 e 2: dal punto di vista clinico non c’è una grande differenza, siamo di fronte a malati con un quadro meno grave rispetto a Delta”.
Omicron 2 in Italia e in Sicilia
In Italia Omicron 2 è stata sequenziata per la prima volta in Liguria grazie alla segnalazione del Laboratorio di Igiene del policlinico San Martino diretto dal professor Icardi. Due i casi accertati. Ma non sono rimasti gli unici nel nostro Paese. L’ultima indagine rapida dell’Istituto superiore di sanità dimostra come la variante Omicron “abbia soppiantato ormai quasi completamente la variante Delta, con una prevalenza stimata al 17 gennaio del 95,8% contro il 4,2% della Delta. All’interno di queste varianti poi si identificano anche dei sottolignaggi come la BA.2, che è stata segnalata in 9 Regioni”, ha specificato il presidente Silvio Brusaferro. Quattro casi sono stati accertati anche in Sicilia, tre a Palermo e uno a Messina.