È morto all’età di 70 anni il biologo Franco Trinca no vax che ha rifiutato di essere intubato. Da diverse settimane, Trinca era affidato alle cure dei medici dell’Ospedale di Città di Castello, Perugia, per una polmonite bilaterale da covid. Trinca era noto per le sue idee critiche sulla campagna vaccinale anti-Covid: sosteneva l’efficacia dell’idrossiclorochina e dei farmaci con vitamina C per curare i malati Covid, tutti prodotti la cui efficacia è stata smentita da diversi studi. Ospite di numerose trasmissioni televisive, tra cui Dritto e rovescio su Rete 4 e Piazza pulita su La7, era stato anche protagonista di una accesa discussione con Selvaggia Lucarelli che, dopo avergli augurato nei giorni scorsi pronta guarigione, ha dovuto invece annunciarne il decesso su Twitter: “È morto per polmonite da Covid il biologo no vax Franco Trinca, spesso ospite in tv. Ha rifiutato fino all’ultimo, anche in condizioni ormai disperate, di essere intubato“.
Chie è Franco Trinca
Franco Trinca, biologo nutrizionista specializzato in Scienza dell’Alimentazione. Laureato all’Università di Roma e poi specializzato in quella di Perugia ha successivamente conseguito il Diploma Universitario in Erboristeria presso l’Università di Urbino. Ha svolto la sua attività come libero professionista presso il Centro di Educazione al dimagrimento di Perugia dove è stato il responsabile.
Ecco il testo dell’annuncio dell’avvocato Fusillo diffuso tramite il suo canale Telegram:
Oggi, 4 febbraio 2022, ci ha lasciati per sempre Franco Trinca. Una perdita incalcolabile di un grande uomo, un ricercatore infaticabile, un amico, un fratello. Non conoscevo Franco Trinca da molto, da poco più di un anno, ma abbiamo trovato subito un’assonanza istintiva: con Franco bastava uno sguardo per capirsi. La triste stagione che stiamo vivendo ha avuto anche questo effetto. Abbiamo perso tanti amici con i quali non vi è più terreno comune ma ne abbiamo guadagnati moltissimi cui ci siamo legati in pochissimo tempo in modo molto più profondo e duraturo. Franco aveva una sensibilità istintiva, naturale direi, per le questioni giuridiche che riusciva a dominare con la sicurezza che spesso manca anche a giuristi esperti. Ed era naturalmente un maestro, un insegnante; porto nel cuore come un ricordo prezioso le moltissime conversazioni che abbiamo avuto. Sono moltissime le cose che ho imparato da Franco e gliene sarò grato per sempre. Per lui la scienza era, come dovrebbe essere, una ricerca continua, la necessità di leggere, di studiare, di approfondire, di non dare niente per scontato.
Tutti conoscono le battaglie che abbiamo combattuto insieme e che sento il dovere morale di condurre a termine, anche per raccogliere il testimone che idealmente mi ha passato. Qualche mese fa, in una caldissima giornata di fine estate a Roma, mentre eravamo in attesa di un’udienza, per qualche ragione ci siamo messi a parlare di questioni molto profonde, del quesito fondamentale di ogni filosofia: perché siamo qui e qual è il significato della nostra esistenza. Rammento esattamente quello che mi disse: “Siamo fatti di materia, ma anche di spirito: nulla va perso e quello che siamo stati continuerà a vivere in altra forma e nel ricordo che avremo lasciato di noi nelle altre persone.” Addio Franco, che la terra ti sia lieve.