Ragusa – Eccoci al consueto appuntamento settimanale con le varie segnalazioni. Ci piace sottolineare che in esso diamo spazio e voce a quanti – forze politiche e consiliari, organizzazioni sindacali, comitati e associazioni civiche, associazioni imprenditoriali – compiono uno sforzo per lamentare criticità o proporre soluzioni o indicare correttivi. Il sindacato della Funzione pubblica della Cisl di Ragusa e Siracusa lamenta che “mancano i medici nelle ambulanze e diventa più alta l’età media degli autisti soccorritori: insomma una situazione sempre più critica esistente nel sistema 118 delle province di ragusa e siracusa in cui sono i cittadini ad essere penalizzati”. Il segretario generale dell’organizzazione sindacale Daniele Passanisi spiega “registriamo anomalie e disfunzioni del sistema a discapito della cittadinanza, a cominciare dalle cosiddette ambulanze “medicalizzate” dove la preoccupante carenza di medici a bordo dei mezzi di soccorso non consente un servizio adeguato agli standard richiesti, con gravi ripercussioni sull’utenza e sugli stessi operatori”.
Le ambulanze medicalizzate, infatti, sono costituite da un team formato da tre unità: autista soccorritore, infermiere e medico. L’assenza di quest’ultima figura non permette di espletare il servizio in condizioni di sicurezza, costringendo gli infermieri ad assumersi responsabilità oltre a un sovraccarico di mansioni non previste dalle normative che disciplinano il sistema di emergenza/urgenza sanitaria. L’altra categoria in sofferenza è quella degli autisti soccorritori, dipendenti della società a partecipazione pubblica Seus Scpa. La significativa carenza di personale e una età media che si aggira intorno ai 54 anni sta stressando sempre di più la categoria”. Inoltre la Cisl Fp segnala le postazioni di alcuni Comuni in cui le ambulanze sono assenti per lunghi periodi, e tutto ciò senza le dovute sostituzioni, a causa di guasti tecnici dei mezzi che arrecano disservizi e incolumità alla comunità, soprattutto delle zone montane. Da parte sua il capogruppo democratico in consiglio comunale, Mario Chiavola lamenta le chiusure lunghissime del passaggio a livello di Ragusa Ibla, quello sulla strada che conduce sia a San Giacomo che a Giarratana.
Chiavola si fa portavoce di numerose segnalazioni a tal proposito da parte di numerosi automobilisti stanchi di dovere attendere sino a oltre venti minuti, quando va bene, con punte di mezz’ora, prima che le sbarre si riaprano. Il capogruppo dem di Ragusa conclude “forse il sindaco dovrebbe farsi portavoce di questo disagio con le Ferrovie. Perché non è opportuna un’attesa così prolungata. Va bene cinque minuti. In qualche modo anche dieci. Ma oltre venti minuti sembra un po’ troppo”. Un’altra segnalazione viene da Ragusa in movimento che interviene sul caro prezzi che “sta mettendo in ginocchio anche le attività cittadine” e chiede che “la politica faccia fronte comune, servono soluzioni”. Il presidente Mario Chiavola porta poi ad esempio “il caso di una lavasecco che di bolletta elettrica paga quasi il doppio. Questo imprenditore ha sempre pagato una bolletta della luce che si è aggirata intorno alle tremila euro. Immaginate, adesso, il suo stupore e la sua preoccupazione nel ricevere una bolletta di poco più di cinquemila euro e cinquecento.
Insomma, si sta avvicinando al doppio. E’ fin troppo evidente che alla lunga non potrà resistere e sarà pure costretto a licenziare parte del proprio personale. Stiamo rasentando l’emergenza sociale. E nessuno fa niente”. Chiavola, inoltre, si riferisce agli autotrasportatori che “a causa del caro carburante, costretti a pagare 1.200 euro al mese, molto di più rispetto a prima, si vedono erodere una parte notevole del loro guadagno.Lanciamo un appello alle istituzioni, ai rappresentanti della politica, perché si faccia fronte comune e si cominci ad affrontare seriamente quest’altra emergenza che, dopo la pandemia, rischia di tagliare a tutti le gambe”. Sul fronte imprenditoriale è poi Confimprese Ragusa a prendere la parola chiedendo “misure straordinarie per il settore della ristorazione”. Dice il presidente provinciale di Confimprese iblea, Pippo Occhipinti “ abbiamo necessità di sostegni reali, di interventi strutturali sugli ammortizzatori sociali e di accesso immediato al credito, ma anche di contributi a fondo perduto e misure fiscali che ci consentano di attraversare un altro anno ricco di incognite”. Se non arriva liquidità immediata il settore della ristorazione e dell’accoglienza rischia il default.
L’associazione di categoria chiede un cambio di passo che non può ovviamente prescindere dall’erogazione dei ristori immediati e proporzionali alle perdite effettive. Sotto la lente d’ingrandimento tutti i provvedimenti economici fino ad ora messi in campo dal Governo: dal caldo tema della vendita per asporto, fino al Decreto Liquidità, passando per l’imposizione fiscale e la mancanza di aiuti diretti e specifici per un settore vitale. Anche i comuni, iniziando da Ragusa, per le iniziative di propria competenza, devono attivare misure straordinarie con la proroga della Tosap per il tutto il 2022 e la riduzione della Tari in proporzione alle giornate lavorative. “L’invito lo rivolgiamo ai sindaci – commenta Occhipinti -di fare fronte comune accogliendo le richieste degli operatori economici”. (da.di.)