Ragusa – Versa in uno stato di abbandono, ma soprattutto se ne sta anche perdendo la memoria storica, la tomba dedicata ai “picialuori”, ovvero i minatori delle miniera d’asfalto di Ragusa. La tomba, così la descrive il consigliere comunale Gianni Iurato, di Ragusa prossima, peraltro attento e profondo conoscitore di storia ragusana, “al centro vede erigersi un’imponente colonna centrale (in pietra pece) con una scultura. Sulla sommità della colonna, fu sistemata una bellissima statua in solida terracotta raffigurante un superbo minatore munito di piccone, incudine e attrezzi da lavoro. La tomba, il cui insieme si può definire una vera e propria opera d’arte, fu recintata con delle artistiche colonnine e nel corso degli anni fu individuata non soltanto come un luogo funebre, ma come un monumento alla laboriosità legato alla tradizione mineraria asfaltica ragusana”.
Poi Iurato prosegue “da qualche decennio, però è in completo stato di abbandono e sembrerebbe che a nessuno importi di tale ingiustificabile degrado. I primi minatori, a quanto sembra, furono sepolti nella tomba negli anni Quaranta mentre gli ultimi minatori furono seppelliti nella tomba alla fine degli anni Settanta. Oggi il recupero di tale monumento potrebbe essere non molto difficile. Basterebbe coinvolgere nell’impegno economico l’attuale Colacem-Enichem Polimeri, eredi morali e giuridici delle società Eni, Abcd (Asfalti, bitume, cementi e derivati) e ancor prima della società Abcd (Asfalti, bitumi, catrami e derivati). Ci rivolgiamo al Comune e anche alla Soprintendenza di Ragusa affinché agiscano in tandem. Praticamente, allo stato attuale, bisognerebbe restaurare con un intervento mirato la statua e la colonna di sostegno. Le tombe attorno, per il momento, si potrebbero lasciare fuori dal restauro fino a quando non si chiariscono le proprietà e le competenze. Invece, l’opera d’arte di interesse cittadino e pubblico va salvaguardata subito senza tentennamenti, indipendentemente dalla proprietà”.
Dopo questo accorato appello alle istituzioni competenti, non poteva esimersi, Gianni Iurato, da par suo, di dare a tutti noi ragusani, un piacevole riassunto storico della realizzazione del pregevole manufatto “era l’8 febbraio del 1902 quando Luigi Bisani, presidente della società di mutuo soccorso United Limmer, legata alla società inglese United Limmer & Co., concessionaria per l’estrazione dalle miniere d’asfalto di Ragusa della pietra pece, presentò al Comune di Ragusa la richiesta di un suolo di circa 130 mq dove poter costruire una tomba perpetua per i “picialuori”, vale a dire i lavoratori che operavano in miniera. Il 10 marzo del 1902 il Comune di Ragusa delibera l’assegnazione del terreno alla società in questione, vicino alla tomba della famiglia Zacco nella zona denominata “Collinetta”. Dopo qualche anno, e più precisamente in era fascista, la tomba fu realizzata prevedendo 40 sepolture, più un ampio ossario con due accessi”. (da.di.)