Caltanissetta – Riceviamo in redazione una lunga lettera in cui un disabile grave denuncia quelli che secondo lui sono soprusi subìti nell’ambito della sanità siciliana.
Della lettera molto circostanziata e in cui si fa riferimento con nomi e cognomi a medici e dirigenti di varie strutture sanitarie isolane, pubblichiamo i passaggi che ci sembrano più significati senza naturalmente prendere posizione a proposito di fatti di cui leggiamo solo la versione da parte dell’interessato, peraltro intervallati da altri episodi che non hanno attinenza con la sua patologia.
Giuseppe Pasqualetto, di Caltanissetta (questo il nome dello scrivente) così racconta “il 13/10/2009 sono diventato disabile a causa di emorragia cerebrale al tronco: 3 estrema unzione, 2 tracheotomia, blocco renale, sindrome di Lyell, 747 gg. di ricovero (compresi 90 gg. in coma vegetativo).
Certificato dai medici ho sempre bisogno della fisioterapia in regime di ricovero. Sono stato ricoverato all’ospedale S. Elia di Caltanissetta; all’ospedale villa Sofia di Palermo; al centro neurolesi Bonino/Pulejo di Messina (3 volte), all’ospedale Maugeri di Ribera (4 volte), al centro di riabilitazione Gli Angeli di Padre Pio di San Giovanni Rotondo (3 volte); all’I.R.C.C.S. Oasi Maria SS. Di Troina; Emblematico il rifiuto dell’ospedale di Cefalù giustificato dall’eccessivo intervallo di tempo dall’evento, come se si trattasse della riabilitazione di un arto a seguito di una frattura”. Quindi Giuseppe Pasqualetto prosegue “ho sempre bisogno della fisioterapia ed i medici, non io, mi hanno consigliato di effettuare terapia robotica, idroterapia, che in Sicilia non si effettua tranne, in modo ridotta, al centro neurolesi di Messina, che non mi vogliono, a causa di ciò ho trovato al Sud una struttura adatta al mio caso, Gli Angeli di Padre Pio, ma per andarci, dato che si trova in altra regione, ci vuole l’autorizzazione che rilascia l’azienda sanitaria della provincia di appartenenza, che normalmente non autorizza.
Al centro di San Giovanni Rotondo non posso andarci a pagamento dato che mi è stata concessa una pensione bassa) e tramite il CUP, il fisiatra mi dice: “lei dopo 15 anni cosa spera di migliorare?”. Nel 2017 mi dicono di seguire lo stesso iter.ma la risposta è stata no perché devono dare spazio ad altre persone. A Gennaio 2019 mi hanno accompagnato a Caltanissetta, per richiedere l’autorizzazione per il ricovero presso Gli Angeli di Padre Pio, ma il 13 Febbraio ho fatto la visita e dopo è stato compilato il verbale nel quale si certifica il bisogno delle cure per cui mi è stata data l’autorizzazione, regolarmente protocollata il 31 Luglio, ed è stata addotta la responsabilità del ritardo alla mancanza di personale”. Dopo aver ripercorso questa vera e propria odissea sanitaria, Giuseppe Pasqualetto conclude “dove devo ricoverarmi? a Messina no, a Cefalù no, a San Giovanni Rotondo no, a Ribera no. La costituzione italiana e le leggi della repubblica tutelano la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed è interesse della collettività un servizio sanitario efficiente ed adeguato a tutti i malati/disabili”.
Ed infine un paragone ‘forte’ ed un appello disperato “se ciò non si raggiunge, significa che c’è una somiglianza alla medicina nazista per cui i disabili “erano ritenuti dei fardelli economici sullo stato“ e per tanto “inadatti a vivere”. Io non voglio essere sacrificato”. (daniele distefano)