La Regione Lazio approva il Piano per il Rischio Maremoto. Con la DGR n. 22 del 27 gennaio 2022 la Regione Lazio ha approvato il Piano regionale per il Rischio Maremoto. È la prima Regione in Italia che sviluppa una pianificazione in merito a questo rischio. Sebbene il maremoto è spesso associato alle drammatiche immagini degli eventi che colpirono le coste dell’Oceano Indiano nel 2004 o del Giappone nel 2011, bisogna ricordare che anche le coste del Mediterraneo sono a rischio maremoto a causa dell’elevata sismicità e della presenza di numerosi vulcani attivi.
Sulla base della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2017 recante “Istituzione del Sistema d’Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma – SiAM”, e in particolare all’art. 2 che prevede come le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile aggiornino le rispettive pianificazioni di emergenza, le Regioni costiere hanno il compito di pianificare la gestione dell’emergenza in caso di evento conclamato, ma anche di pianificare tutte le attività e azioni da sviluppare per mitigare il rischio maremoto.
Con il Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 2 ottobre 2018, sono state fornite le Indicazioni per l’aggiornamento delle pianificazioni di protezione civile per il rischio maremoto, sia a livello nazionale sia regionale.
Pertanto, l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, ai sensi delle succitate normative, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, facendo riferimento alla prima individuazione speditiva e al successivo aggiornamento delle aree costiere potenzialmente esposte ad effetti da maremoto (Watch e Advisory) rese disponibili da INGV e ISPRA, ha predisposto il Piano Regionale per il Rischio Maremoto.
Tale Piano illustra gli elementi conoscitivi del territorio regionale, il modello di intervento del Sistema Regionale di Protezione Civile e contiene le indicazioni per l’aggiornamento della pianificazione di protezione civile dei 26 Comuni costieri laziali: 2 per la provincia di Viterbo, 11 per la provincia di Roma e 13 per la provincia di Latina, per un totale di circa 350.000 persone residenti nelle fasce Advisory e Watch (105.000 Adv + 245.000 Wtc).
Durante la predisposizione del Piano, l’Agenzia, con la collaborazione del DPC, l’INGV-CAT e con le Prefetture di Latina e Roma ha organizzato due esercitazioni per Posti di Comando (rispettivamente il 10 ottobre 2019 e il 16 ottobre 2020), da cui sono emerse alcune interessanti criticità nella pianificazione del rischio maremoto: la popolazione esposta al rischio e le tempistiche e modalità di allertamento. Ovviamente di tali criticità si è tenuto conto nell’elaborazione del Piano regionale e nelle successive indicazioni per i Comuni, che ora dovranno aggiornare i loro Piani di Protezione Civile inserendo il rischio maremoto.
Il Piano Regionale prevede quindi quattro punti fondamentali che devono essere conosciuti, studiati, mitigati e, sulla base di queste attività, predisposte azioni tali da rendere il più fluido possibile la gestione in tempi rapidi di un evento in cui ogni secondo perso aumenta la possibilità di catastrofe.
Piano rischio maremoto Regione Lazio, questi quattro punti sono:
Pericolosità delle coste e zone di allertamento
Procedure di allertamento della popolazione,
Modello d’intervento e principali attività
Attività di informazione e comunicazione.
Nel Piano regionale sono infatti dettagliate tutte le informazioni, disponibili ed elaborate dall’Agenzia, relative al punto a) oltre che le indicazioni operative per i restanti punti b, c e d che dovranno essere utilizzate dai Comuni per aggiornare il proprio Piano di Protezione Civile comunale per il rischio maremoto. Avere delle Indicazioni comuni è di fondamentale importanza soprattutto per la gestione dell’evento cross-border comunale o provinciale. Tale premessa è necessaria perché, prima di sottoporre il Piano all’esame della Giunta regionale per l’approvazione, nel giugno 2021 è stato richiesto a tutti i Comuni costieri eventuali ulteriori informazioni, in particolare elementi del territorio costiero e della popolazione esposta che influiscono sulla determinazione del rischio maremoto, come anche un’attenta analisi della presenza di edifici strategici e rilevanti (censiti nelle mappe allegate al Piano) potenzialmente impattati dal maremoto.
L’Agenzia, per cercare di valutare il dato dei transiti stagionali nelle zone balneari ha stipulato un accordo con la Società Enel-X per comprendere meglio il modo in cui cittadini e visitatori si spostano sul territorio costiero. Enel-X ha infatti sviluppato un servizio digitale, denominato City Analytics, che consente di gestire i Big Data. Ovviamente il dato fornito da Enel-X, pur essendo molto accurato, poiché fa riferimento alle aree censuarie, può al momento dare delle indicazioni esclusivamente statistiche per definire l’ordine di grandezza dell’aumento delle presenze in alcuni mesi e in alcuni orari.
Questo sistema, in fase di evoluzione, permetterà di poter meglio calibrare i modelli di intervento ai vari livelli di gestione in caso di attivazione dell’emergenza maremoto. Successivamente all’approvazione del Piano, l’impegno dell’Agenzia proseguirà nel supporto tecnico alle Prefetture e ai Comuni per l’aggiornamento delle pianificazioni di protezione civile di loro competenza, ma anche all’organizzazione della terza esercitazione per Posti di Comando riguardante la costa della provincia del viterbese prevista per la fine di maggio del 2022.
L’Agenzia supporterà i Comuni costieri nella definizione dei protocolli d’intesa con le associazioni di categoria degli esercizi pubblici e balneari, per concordare le modalità di allertamento dei cittadini e introdurre azioni condivise per favorirne l’allontanamento verso le vie di fuga sicure durante il periodo estivo. Non per ultimo da ricordare – come uno fra i tre Comuni italiani scelti per il Progetto dell’UNESCO Tsunami Ready – è il Comune di Minturno al quale la Regione darà il massimo supporto possibile per il raggiungimento di questo ambito traguardo, che potrà e dovrà diventare volano per gli altri Comuni laziali.
A cura di: Antonio Colombi, Giulio Fancello e Adelaide Sericola (Agenzia Regionale di protezione Civile – Regione Lazio)