Ragusa – La straordinaria iniziativa del filo della cura, avviata dall’hospice dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa d’intesa con l’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, non conosce sosta. Anche perché, in corso d’opera, si sono unite altre realtà che hanno inteso partecipare a questa singolare espressione di solidarietà.
E’ il caso del movimento delle mamme di Modica che già in passato si era occupato di realizzare una coperta per coprire la scalinata della chiesa di San Giovanni Evangelista a Modica Alta. E che, adesso, sta fornendo il proprio supporto in modo operativo coinvolgendo pure chi intende partecipare anche solo donando un gomitolo di lana (possono essere lasciati o spediti in via Risorgimento 26 a Modica presso Herbora erboristeria).
“Questa iniziativa – dice la dottoressa Antonella Battaglia, responsabile hospice e vicedirettore della Pastorale della salute – proseguirà sino a quando il filo della cura riuscirà a raggiungere i cuori di tutti. Perché la persona che si ammala, come abbiamo sempre cercato di spiegare, non ha bisogno soltanto di cure mediche ma anche di attenzione, vicinanza empatica e consolazione, specialmente quando una malattia non è più guaribile, ma non per questo incurabile”.
E il direttore della Pastorale della salute, il sacerdote Giorgio Occhipinti, aggiunge: “Rimaniamo molto colpiti dalla grande attenzione che è stata dimostrata non solo nei confronti dell’iniziativa ma anche, e soprattutto, nei riguardi della ricaduta della stessa, evidenziando che la relazione tra il malato e chi se ne prende cura diventa la base da cui partire per pianificare la cura stessa, coltivando quotidianamente la speranza che è fatta di piccoli traguardi”.