Ragusa – Tutti i consiglieri 5 stelle presenti nei vari comuni della provincia di Ragusa hanno presentato all’Ato idrico dell’area iblea una istanza congiunta per “capire a che punto siamo con la forma di gestione societaria e quali rischi corrono i cittadini iblei circa gli aumenti dei costi del servizio”.
Si tratta dei consiglieri di Acate Concetta Celeste, Roberta Cavallo, Alessandro Carrubba e Giovanni Occhipinti, di Comiso Patrizia Bellassai, di Modica Marcello Medica, di Ragusa Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Giovanni Gurrieri, Antonio Tringali, Alessandro Antoci, di Scicli Concetta Morana e di Vittoria Valentina Argentino, coordinati dal capogruppo ragusano Firrincieli, che, sulla scia della precedente esperienza rivolta alla Srr per sollecitare l’adesione al bando del Pnrr con riferimento a progetti relativi al ciclo dei rifiuti, questa volta hanno sottoscritto un documento congiunto, rivolto all’Assemblea territoriale idrica dell’area iblea, avente per oggetto una serie di scottanti tematiche.
L’istanza, per conoscenza, è stata indirizzata anche ai dodici sindaci dei Comuni iblei. Sergio Firrincieli così sintetizza le richieste di tutti i suoi colleghi.
“Ci risulta che, relativamente alla forma di gestione del Sistema idrico integrato, visto che la forma “in house” è già stata deliberata dall’assemblea dei sindaci, si è nella fase di approfondimento tra la forma dell’“azienda consortile” o della “società per azioni”. Ecco perché vorremmo intanto conoscere lo stato di avanzamento del processo decisionale che porterà l’assemblea dei Comuni a decidere per l’una o l’altra delle forme societarie possibili. E, ancora, chiediamo lumi sul piano operativo relativo alla gestione delle risorse umane. Infatti, a seguito dell’atto di interpello dell’Ati del 18 marzo 2022, in cui si richiede la disponibilità a titolo gratuito di figure professionali chiamate a svolgere le proprie mansioni presso l’Ati, chiediamo chiarimenti sul totale delle risorse umane necessarie al funzionamento dell’Ati e della società in house collegata”.
Poi il capogruppo ragusana prosegue “nel documento, inoltre, si chiedono chiarimenti sui costi previsionali che dovranno essere sostenuti per la costituzione ed il funzionamento della società in house (costi per il personale, amministratore, gestione, consulenze, etc.) e se e come la costituzione della suddetta società impatterà sui costi del servizio idrico dei residenti nel Libero consorzio. Segue poi la precisazione a nome di tutti i consiglieri 5 stelle dei Comuni iblei “inutile dire, per quanto ci riguarda, che siamo profondi sostenitori dell’acqua pubblica, senza orpelli di alcun tipo.
Preme sottolineare, inoltre – è scritto ancora nell’istanza dei consiglieri Cinque Stelle – come sia al momento attivo un Avviso pubblico per la presentazione delle proposte per interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti a valere sulle risorse del Pnrr.
In particolare, le istanze devono essere rivolte a ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile ed incrementare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici; rafforzare la digitalizzazione delle reti che consentano di monitorare i nodi principali e i punti più sensibili della rete per una gestione ottimale delle risorse; ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze; migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini.
Possono presentare richieste di finanziamento, in qualità di soggetti proponenti, gli enti di governo d’ambito che abbiano affidato il servizio a soggetti legittimati. E’ evidente, quindi, come la celere costituzione della società in house sia requisito imprescindibile per la partecipazione al suddetto bando. Richiediamo, pertanto, una completa attività di informazione nei confronti della popolazione su un tema così sensibile come quello della gestione e dei costi del servizio idrico”. (da.di.)