“Delusi e presi in giro dal sindaco di Ragusa i ragazzini della scuola di piazza Marini a Ibla”. E’ tranchant il giudizio di Comibleo con riferimento alla vicenda raccontata dai componenti del comitato spontaneo di residenti nella città antica di Ibla.
“In pratica – è spiegato – il 15 dicembre 2021, i ragazzini della scuola di Ibla, durante l’incontro con il sindaco per gli auguri natalizi, avevano sottoposto al primo cittadino alcuni problemi riguardanti la regolarità dell’attività didattica, la mancata manutenzione dell’edificio scolastico e la deplorevole presenza dei bidoni dei rifiuti degli esercizi pubblici sotto le finestre della scuola materna. Il sindaco aveva assicurato ai ragazzi che, subito dopo le festività natalizie, si sarebbe provveduto alla soluzione dei problemi, ma sino ad oggi, e siamo quasi alle vacanze di Pasqua, nulla è stato fatto.
E diciamo che mancano poco più di due mesi alla chiusura delle scuole. Ancora una volta il sindaco, o chi per lui, al pari di come suole fare nei confronti dei cittadini, ha illuso le aspettative dei ragazzi che si sentono presi in giro dalle promesse non mantenute”.
“A tale proposito – prosegue Comibleo – ci pare giusto evidenziare le principali attuali problematiche della scuola di piazza G.B. Marini di Ibla: l’impossibilità di utilizzare la palestra a causa delle copiose infiltrazioni di acque piovane; la mancata pulizia e sanificazione della palestra e dei servizi; l’impossibilità di utilizzare come palestra esterna il cortile interno a causa della mancata messa in sicurezza dei serbatoi idrici; la sistemazione della pavimentazione e il diserbo dalle infestanti, per cui i ragazzi utilizzano per l’attività motoria il corridoio e l’aula magna del piano superiore o piazza G.B. Marini quando le condizioni meteorologiche lo consentono (qualcuno purtroppo ha dimenticato o non sa che la palestra scoperta dell’edificio scolastico di Ibla è l’impianto sportivo polifunzionale di via Santa Maria La Nova a 50 metri dalla scuola); la mancanza di grondaie e pluviali della copertura dell’edificio scolastico, obbligatori per il codice civile, regolamento edilizio e norme sanitarie, che rendono precario e pericoloso l’ingresso e l’uscita dei ragazzi quando piove: le acque piovane delle falde del tetto si riversano prima sul balcone sovrastante il porticato d’ingresso per poi arrivare sulla già precaria scalinata che ha alzate e pedate di altezza e larghezza non regolamentari perché non conformi alle norme di edilizia scolastica, mentre la mancanza di grondaie e pluviali rende impraticabili ai pedoni i marciapiedi di via Montereo e via San Domenico; e, ancora, la mancata potatura e diserbo della vegetazione spontanea dell’ingresso laterale della palestra dalla via San Domenico”.