Ragusa – Il circolo “Il Carrubo” di Legambiente Ragusa, la Federazione provinciale CUB Trasporti Ragusa e il Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer hanno inviato una lettera aperta agli organi competenti per chiedere che, come previsto dal Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci, approvato lo scorso 2 marzo dalla Commissione Trasporti della Camera, sia reso possibile “un tracciato per la linea Ragusa-Vizzini che passi dall’aeroporto di Comiso. Una proposta logica in quanto la nuova linea, che può avere origine da un punto intermedio tra le stazioni di Comiso e Vittoria della linea Gela-Ragusa, servirebbe l’aeroporto con una nuova stazione e, (la linea Gela-Ragusa non ha bisogno di interventi in quanto è stata di recente rimodernata sia per quanto riguarda l’infrastruttura che i dispositivi tecnologici, ed è in procinto di subire un nuovo intervento che ne eleverà la sicurezza ponendola all’avanguardia sul piano nazionale ) utilizzerebbe un tracciato tutto in pianura per il tratto ricadente in provincia di Ragusa e avrebbe bisogno solo di un viadotto importante per superare la profonda incisione del fiume Dirillo.
Questo percorso avrebbe anche un costo minore rispetto al percorso montano e non incontrerebbe ostacoli normativi come aree tutelate che allungherebbero i tempi di realizzazione”. Per sollecitare questa impostazione Legambiente Ragusa, la Federazione Provinciale CUB Trasporti Ragusa e il Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer hanno inviato tale lettera al Ministero delle Infrastrutture, all’Assessore Regionale alle Infrastrutture e a RFI con la quale chiedono anche di verificare se sia più conveniente rinnovare il tratto Vizzini-Lentini Diramazione, o prolungare la nuova tratta dall’aeroporto di Comiso direttamente fino a Lentini. La presa di posizione e la richiesta delle tre organizzazioni è dovuta a perplessità derivanti dal fatto che “ad oggi le uniche notizie conosciute sulla linea Ragusa-Vizzini sono quelle apparse sul sito online siciliainprogress.com che si occupa di infrastrutture, mobilità e trasporti in Sicilia.
Si prevede un percorso di 34,4 km con una pendenza massima del 25 per mille, tre viadotti, di cui il principale della lunghezza di 600 metri. Sui 34,4 km complessivi, le gallerie hanno uno sviluppo complessivo stimato in 17,6 km, i viadotti di 3,3 km”. Pertanto Legambiente Ragusa, Cub trasporti e Comitato pendolari obiettano “non sappiamo se ciò sia vero, ma è opportuno osservare che l’intero percorso ricade all’interno dell’istituendo Parco Nazionale degli Iblei e attraverserebbe le aree con la massima tutela. In più non risolverebbe il problema del collegamento con l’aeroporto di Comiso che da poco rientra nella SAC, la società aeroportuale di Catania.
Da queste considerazioni nasce la proposta alternativa indicata nel documento delle tre organizzazioni. Nelle premesse a tale richiesta Legambiente Cub trasporti e Comitato Pendolari avevano condiviso “la proposta della Commissione Trasporti della Camera in quanto il documento strategico a pag. 105 afferma che, nell’ottica di una mobilità integrata e sostenibile, un aeroporto sostenibile che ambisca a caratterizzarsi per lo standard di qualità offerta, e dunque si candidi a svolgere un ruolo di leadership nel proprio mercato, non può al giorno d’oggi non disporre di un efficiente sistema di trasporto pubblico locale che permetta un collegamento con il proprio bacino territoriale di riferimento. Inoltre, se ci si pone dal punto di vista del passeggero “incoming”, soprattutto quello proveniente dall’estero, la disponibilità di un efficiente collegamento ferroviario in aeroporto diventa spesso motivo decisionale nella scelta dell’aeroporto di destinazione, in considerazione delle potenzialità che il collegamento su ferro dischiude quando direttamente connesso ad una rete sovraregionale o nazionale e non si limiti a svolgere la funzione di semplice raccordo – seppure di qualità – tra l’aeroporto e il centro della città di riferimento.
L’aeroporto di Comiso ad oggi, fra i quattro aeroporti della Sicilia, è l’unico per il quale non è previsto un collegamento con la ferrovia”. (da.di.)