Ragusa – Il presepe a Pasqua? No, non è una contraddizione in termini. Ma è la prosecuzione di un progetto artistico che vede coinvolti numerosi presepisti dell’associazione culturale L’Arco che hanno realizzato una mostra di diorami. L’inaugurazione della kermesse denominata “Dal buio alla luce”, domenica scorsa, nella chiesa di Sant’Agata, all’interno del Giardino ibleo nel capoluogo, ha rappresentato la tappa più evidente di questo itinerario.
L’esposizione sarà fruibile tutti i giorni sino al 31 maggio con orari di apertura dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il 24 aprile, l’8 e il 29 maggio orario di apertura prolungato sino alle 21.
E’ possibile anche garantire visite di gruppo e scolastiche contattando il 327.2476648.
La mostra, che si fregia del patrocinio del Comune di Ragusa e del supporto della fondazione San Giovanni Battista, ha visto la presenza dell’assessore comunale alla Cultura, Clorinda Arezzo, e del presidente della fondazione, Renato Meli, che hanno apprezzato la capacità degli artisti, provenienti, oltre che da Ragusa, anche da Giarratana, Chiaramonte, Monterosso e Scoglitti, di sapere creare con maestria le scene della Passione del Signore. Il momento più suggestivo, nel bel mezzo di un pomeriggio primaverile, tra l’altro caratterizzato dalle processioni con i simulacri delle confraternite di Ibla, è stato rappresentato dall’accensione dei diorami pasquali. L’allestimento è risultato molto gradito. “Abbiamo puntato – sottolineano i presepisti che hanno curato la realizzazione del percorso – su due colori, il bianco e il viola che rappresentano la luce e il buio. Inoltre, abbiamo installato delle lucerne per garantire un input in ordine alla luminosità dell’installazione. La luce per noi ha avuto il significato di speranza, un messaggio ricco di contenuti nel contesto di questa Pasqua 2022 contrassegnata da numerose tensioni internazionali”.
“Durante la prima giornata – afferma il presidente dell’associazione, Vito Sammatrice – si è registrata una presenza consistente di visitatori. Speriamo di continuare così anche per i prossimi giorni. Del resto, resteremo aperti sino al 31 maggio e quindi c’è tutto il tempo per ammirare queste speciali creazioni. Ringraziamo gli addetti del Servizio civile che, per conto della fondazione, garantiranno il servizio di apertura. La chiesa di Sant’Agata è una location che si presta molto per questo tipo di operazioni culturali. E noi speriamo di essere riusciti nell’intento di creare una certa curiosità nei confronti dei visitatori che verranno a trovarci”. Il diorama, parola che deriva dal greco, significa guardare attraverso. Spesso, i diorami erano contenuti in teche di vetro. Da qui il doppio messaggio del guardare attraverso le ambientazioni di un micromondo quello che ci può essere dopo il buio, andando, quindi, oltre e puntando alla luce. Una scelta che assume un significato pregnante in un periodo storico come quello attuale.