Vittoria – Agricoltura | Sallemi (FDI): “Aumento dei costi e scarsità di materie prime: territorio e Regione si uniscano per portare a Roma richiesta di fiscalità di vantaggio e prezzi calmierati per aziende agricole”.
Il capogruppo in consiglio comunale di Vittoria Salvo Sallemi – di Fratelli d’Italia – lancia la proposta di un tavolo territoriale per portare prima alla Regione e poi al Ministero dell’Agricoltura le rivendicazioni delle aziende agricole della fascia trasformata, vessate dai rincari dell’energia e dalla scarsità delle materie prime.
“La sofferenza dell’agricoltura è la sofferenza dell’intera provincia di Ragusa. La situazione internazionale è drammatica – dice Sallemi – e purtroppo si riverbera sulla nostra economia. I produttori e i titolari delle aziende agricole stanno lavorando facendo fronte a rincari dei costi dell’energia mostruosi a cui si aggiunge la scarsità delle materie prime, come concimi e imballaggi, che ha provocato – come ovvia conseguenza – un ulteriore aumento dei prezzi. A pagare è, come sempre, il consumatore finale con rincari su rincari. Non possiamo rimanere inermi dinanzi agli appelli delle associazioni di categoria, come quelli lanciati da imprenditori come Giuseppe Cilio e Nuccia Alboni, ed è dovere del governo regionale e nazionale intervenire”.
“Dinanzi a questa crisi la politica deve rispondere – prosegue Sallemi – aprendo un tavolo per raccogliere proposte e rivendicazioni da presentare alla Regione: servono prezzi calmierati per l’energia, serve una fiscalità di vantaggio per i produttori, serve una maggiore e certa disponibilità di materie prime evitando speculazioni. La Regione deve mettere in campo una forte pressione sul Ministero dell’Agricoltura il quale deve dare risposte concrete al territorio. Qui ci sono migliaia di posti di lavoro a rischio e non possiamo permettere di mandare gambe all’aria la nostra principale ricchezza rappresentata dall’agricoltura di qualità, a vantaggio della concorrenza di altri Paesi Europei o peggio extraeuropei che producono con minori controlli, con costi di manodopera bassissimi e utilizzando prodotti da noi vietati. Non possiamo svendere la nostra agricoltura su questo altare”.