Ragusa – Il corso di laurea di primo livello in Management delle imprese per l’economia sostenibile (Mies) si propone di fornire agli studenti la strumentazione per la comprensione delle dinamiche economiche contestualizzate nell’ambito dei sistemi territoriali e locali, con specifica attenzione alle dimensioni scientifiche aziendalistiche della sostenibilità. E’ il presidente del Consorzio universitario ibleo, Pinuccio Lavima, a parlare di una grandissima opportunità per tutto il territorio della provincia di Ragusa, e non solo. “Intanto per i giovani – afferma Lavima dopo che il nuovo corso di laurea è stato presentato già nei giorni scorsi al Comune di Ragusa – che potranno evitare di spostarsi in altre sedi trovando una offerta formativa di alta qualità e legata al proprio territorio.
Cercheremo, altresì, di attrarre i giovani provenienti da altre zone della nostra isola. Un’altra riflessione ha a che vedere con gli enti locali territoriali. Infatti, l’Università, come abbiamo detto, è patrimonio per tutti i giovani della nostra provincia e pertanto è una insostituibile occasione di collaborazione e sostenibilità, da parte degli enti locali, per un servizio da rendere ai propri studenti e alle loro famiglie, per non parlare delle imprese. A questo proposito, non dobbiamo dimenticare che la nuova offerta formativa nasce da un confronto continuo e costante con tutto il territorio e nello specifico con aziende, imprese, produttori ed enti privati. Quindi, soddisfa con attenzione le esigenze scaturite da questi confronti”.
Il presidente Lavima, poi, aggiunge: “E’ un’occasione unica e da non lasciarsi sfuggire per un nuovo progetto di sviluppo del territorio ibleo, alla stesura del quale il Consorzio universitario ibleo ha contribuito. E questo progetto può rappresentare lo strumento per promuovere, unitamente a tutti gli altri attori protagonisti, tale ambiziosa idea”. Il corso si concentrerà con particolare attenzione sul settore primario, su quello produttivo riferito a beni e servizi e farà specifico riferimento alle aziende che hanno un radicamento nelle dinamiche dell’agricoltura, dell’agroindustria, della cultura, del turismo e nei settori ad essi funzionalmente collegati come quello ambientale industriale e della produzione dell’energia nella prospettiva della transizione ecologica e dell’economia circolare.
“Ringrazio – conclude Lavima – l’Università di Catania, il Comune di Ragusa, il Libero consorzio, Confindustria e la Bapr per il supporto che hanno fornito fornendo una precisa convergenza di interessi finalizzata a far sì che la prima fase del traguardo potesse essere tagliata. Ora spetterà a noi fare il possibile per cercare di fare funzionare il corso nella maniera più adeguata alle aspettative”.