Ragusa – Per l’amministrazione comunale di Ragusa è stata, la settimana appena chiusasi, se non propriamente ‘nera’, certamente molto travagliata. Il perdurare dei disservizi idrici evidenziati dal capigruppo delle opposizioni consiliari M5 e Pd, il caos sulla prossima entrata in vigore dei varchi elettronici a vigilare sulla Ztl a Ragusa Ibla, le critiche su questa vicenda da parte delle associazioni di categoria, dei succitati partiti di opposizione e persino della vicepresidente del consiglio comunale, la ventilata ipotesi di procedure poco chiare sull’affidamento a privati del City che dopo sette mesi non è ancora entrato in funzione, ipotesi evidenziata dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia, insomma un bel po’ di problemi che sembrano tuttavia non scuotere l’aplomb del sindaco Cassì.
Ed ora si aggiunge la ciliegina sulla torta, con il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in movimento, Mario Chiavola, che ironizzando “sull’ oggetto più misterioso del centro storico superiore” segnala “l’ascensore di via Roma continua a non funzionare”. Afferma Chiavola “è di sicuro l’oggetto più misterioso del nostro territorio comunale, che sembra sfuggire alle leggi della fisica oltre che a quelle della razionalità. Così complesso da avere mandato battute a casa ben due amministrazioni comunali, prima quella retta dal sindaco Piccitto e, ora, anche quella guidata da Cassì. In nove anni, se ha funzionato ininterrottamente per un mese, lo si potrebbe ritenere già un piccolo miracolo. Per il resto, continua ad essere sempre guasto, uno schiaffo a un centro storico che si dice di volere rilanciare a parole ma che nei fatti continua a scontare ritardi su ritardi”.
Mario Chiavola, a proposito dell’ormai famigerato ascensore che collega il cuore di via Roma, accanto al Mediterraneo, con via Natalelli, proprio a due passi dalla parte posteriore del museo archeologico, aggiunge “questo ascensore è una opera di ingegneria così sofisticata che nessuno riesce a raccapezzarsi. Se è così complicato ripararlo, ma perché non lo si butta giù e lo si ricostruisce da capo? Vedere i visitatori e i turisti che premono il bottone, non ricevono risposta e fanno spallucce non è certo la migliore promozione territoriale a cui possiamo ambire. Anche perché questo ascensore sorge accanto al museo e nella centralissima via Roma, quindi in due posti in cui si registra un certo via vai. Ma come dobbiamo fare per farlo funzionare questo ascensore? Serve forse una formula magica? Oppure dobbiamo reperire da qualche parte il libretto delle istruzioni? Dopo quattro anni, neppure la Giunta Cassì è riuscita a cavare un ragno dal buco. Sembra impossibile, ma è così. Battuti da un ascensore”.
E per finire questa triste enumerazione di dèfaillances amministrative e politiche, accenniamo, ma soltanto accenniamo, ad un’ultima questione. Ne accenniamo soltanto perchè non siamo frequentatori dei social nè li riteniamo fonte attendibile in molte occasioni, ma la cosa sta avendo una certa risonanza in città. A dire del professore Edoardo Croce sembrerebbe che il dipinto di Caravaggio “San Giovanni Battista giacente”, ospitato nell’ambito di una mostra presso la chiesa della Badia, inaugurata con grande clamore mediatico, non sarebbe autentico, anzi “si tratterbbe di una copia, anche piuttosto malfatta”. Croce a sostegno delle propria tesi riporta una frase di risposta ad un suo quesito della studiosa Rossella Vodret, che confermerebbe la non attribuzione del dipinto al Caravaggio. Ancora da parte dell’amministrazione cittadina non è arrivato nessun chiarimento o risposta. Anche se riteniamo improbabile che l’ente civico, nell’organizzare l’evento, non abbia compiuto le necessarie verifiche. Ma vedremo che succederà. (da.di.)