Comiso – Era ora. Dopo due anni di attesa, la città di Comiso ha riabbracciato con il cuore Maria Santissima Addolorata. Dimostrando che la devozione e l’affetto non conoscono confini. E’ accaduto anche ieri pomeriggio quando queste peculiarità distintive sono tornate a manifestarsi nel contesto di un rito di grande valenza e suggestione per l’intera comunità di Comiso. Dopo la solenne celebrazione eucaristica, il fercolo che ospita il settecentesco simulacro della Madonna, messo in rilievo dal magnifico baldacchino dorato, si è mosso lungo la navata centrale della chiesa Madre sino all’uscita sul sagrato salutata da grida di giubilo.
Da qui il baldacchino è andato avanti lungo il proprio percorso, tra due ali di folla, sostenuto dai portatori che hanno espresso la propria devozione gridando a ripetizione “Viva Maria Addolorata”.
Il simulacro ha poi raggiunto piazza Fonte Diana, stracolma di fedeli, dove il coro di voci bianche ha cantato l’inno composto da monsignor Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti nel 1910, lo stesso inno che esalta l’accorato “Salve alla Madre” di tutti i devoti presenti. Gli studenti della scuola primaria, posizionati sul palco, hanno poi salutato il simulacro dell’Addolorata con un lancio di palloncini bianchi e azzurri a cui è seguito il tradizionale sventolio dei fazzoletti bianchi. Subito dopo, l’esplosione dei quadratini di carta, che sono calati come una pioggia a colori sui fedeli in attesa, ha dato inizio alla lunga processione che ha interessato le vie principali della città.
L’arciprete parroco don Innocenzo Mascali, il vicepresidente del comitato Michele Battaglia, con il segretario Nunzio Gorgone e il tesoriere Biagio Bozzetti, i rappresentanti della Giunta municipale, in testa il sindaco Maria Rita Schembari, assieme alle autorità religiose, civili e militari, hanno preceduto il passaggio del fercolo che è stato salutato con estremo fervore dagli stessi cittadini che hanno così rinnovato il proprio patto di devozione nei confronti dell’Addolorata.
I fiori innumerevoli che sono piovuti da tutti i balconi, l’agitare dei bianchi fazzoletti dei bambini dell’inno, lo scampanio, il crepitio dei mortaretti, assieme all’esecuzione della storica marcia delle bande musicali e ai “Viva Maria Addolorata” entusiastici con cui è stato accolto il bel simulacro, soprattutto nel suo primo apparire, tra i fedeli in piazza, hanno avuto una evidenza straordinaria, fornendo a chi assiste una sensazione di grande entusiasmo. A tarda sera, poi, dopo che il percorso era stato completato, il simulacro è ritornato in piazza Fonte Diana. Subito dopo il rientro del simulacro della Vergine Addolorata in chiesa Madre, il canto delle voci bianche, a concludere una giornata straordinaria, una giornata che ha finalmente consentito alla città di Comiso di riabbracciare il simulacro di Maria.
Oggi, intanto, prende il via l’Ottavario della festa. Dopo la celebrazione eucaristica delle 9, alle 18,30 la recita del Rosario e la coroncina del mese di maggio e, quindi, alle 19 la messa presieduta dal sacerdote Franco Forti, parroco della parrocchia San Giuseppe. Alle 21, in piazza Fonte Diana, la compagnia teatrale “Gli amici del teatro” di Chiaramonte Gulfi porterà in scena la commedia brillante in tre atti di Faele e Romano dal titolo “Fumo negli occhi”.
Domani, la celebrazione eucaristica delle 19 sarà presieduta dal sacerdote Fabio Stracquadaini, amministratore parrocchiale della parrocchia Santa Maria delle Grazie mentre mercoledì sarà la volta, sempre allo stesso orario, del sacerdote Enzo Barrano, parroco di Sant’Antonio di Padova. Giovedì, ancora alle 19, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal sacerdote Gino Ravalli, parroco della parrocchia Santi apostoli. Venerdì, invece, alle 19, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo della diocesi di Caltanissetta, mons. Mario Russotto.