Ragusa – “Se non fosse una tragedia, sarebbe l’ennesima farsa, che si ripete, costantemente, da quattro anni, peraltro puntualmente all’inizio dell’estate”. E’ con queste parole dure che il consigliere comunale M5 di Ragusa, Antonio Tringali, stigmatizza la nuova emergenza rifiuti che colpisce Ragusa ma anche la provincia iblea e l’intera Isola.
E punta il dito “sulle inefficienze che, tra Regione Siciliana e Comune di Ragusa, hanno portato all’ennesima emergenza rifiuti nel territorio siciliano”. Così le definisce “due facce della stessa medaglia, o, se preferite, due esponenti istituzionali, Musumeci e Cassì, che viaggiano sullo stesso binario, ossia l’assenza di programmazione, soluzioni e soprattutto atti concreti per prevenire quello che rappresenta, ormai, un problema cronico, per Ragusa e per la Sicilia.
Ma possibile che il Governo regionale, primo assoluto responsabile, in questi anni non abbia tracciato una rotta decisa in termini di nuovi impianti (e ce ne sono di innovativi e risolutivi, senza bisogno di scomodare idee ormai preistoriche, come si fa ogni volta che c’è l’emergenza), filiera specifica e coordinata, dai singoli territori all’intera Regione, verso alternative valide? No, in Sicilia, grazie a Musumeci, ciò non è possibile.
Appena sorge un problema, peraltro prevedibile, è caos. Mi sarei accontentato, perfino, di una filiera specifica già in atto con soluzioni tampone. Invece, ogni volta, si celebra il triste rito delle conferenze dei servizi, degli incontri, dei vertici, come se l’emergenza fosse scoppiata in questo preciso istante. E’ davvero ridicolo, ad ogni livello, continuare a parlare sempre delle stesse cose. Basta”. E, secondo il recente nuovo schema comunicativo collaudato dai 5 stelle ragusani in questi ultimi giorni, gli fa eco il capogruppo consiliare Sergio Firrincieli “alle premesse già citate, aggiungo un aspetto, la comunicazione, che sembrava forse l’unico funzionante dell’Amministrazione comunale, con il fumo venduto come arrosto. E invece, in questo caso, il meccanismo si inceppa. E assistiamo a cittadini inviperiti, giustamente, perché il sindaco Cassì avvisa la comunità di non esporre il mastello dell’indifferenziato la sera prima. Una comunicazione all’ultimo secondo che fa arrabbiare i cittadini, in quanto non è possibile non prevedere i disagi e le criticità di un intero territorio, soprattutto d’estate.
Bei tempi, ricordo, quando in campagna elettorale l’allora candidato sindaco Cassì proponeva soluzioni creative e ovviamente totalmente irrealizzabili, per migliorare il servizio rifiuti, almeno a suo dire. Caro sindaco, non ci servono miracoli. Basterebbe l’ordinario, ad esempio un piano provinciale che lavori ad una impiantistica adeguata a cui, per fortuna, sì è iniziato a operare grazie ai fondi del Pnrr che ha ovviamente portato a casa il presidente Conte. Gli inviti dei consiglieri del Movimento 5 Stelle di Ragusa sono serviti a sollecitare la Srr a partecipare a uno dei bandi in questione ancorché la stessa fosse ancora ignara e non completamente operativa sulla questione. Occorre, insomma, soddisfare le esigenze di un territorio che si è stancato di essere indicato come un esempio virtuoso, per quanto concerne la comunità, quando chi decide non sa indicare soluzioni efficaci e tempestive. E nemmeno si prende la briga di comunicare, per tempo, gli eventuali disagi”.
Passi dunque per l’emergenza idrica, passi per il trambusto della ztl a Ragusa Ibla, passi per l’aver reso impossibile parcheggiare liberamente a Marina di Ragusa anche nella parte terminale del lungomare Andrea Doria, ciò che rendeva molto appetibili le nostre spiagge per il turismo estivo giornaliero da altre province limitrofe del calatino del nisseno e del catanese (turismo non disprezzabile anche per gli introiti che produceva per commercianti bar e ristoranti), passi per i faraonici progetti urbanistici annunciati con gran battere la grancassa, ma i pannolini e gli assorbenti tenuti in casa, e non abbiamo idea fino a quando, questo proprio no. Questo i pazienti e perbene e rispettosi ragusani non lo perdoneranno. (daniele distefano)