Ragusa – La grande domanda che, appena trascorso al mare, o comunque in relax, il fine settimana, i ragusani, tutti indifferentemente, si sono certamente posti, sarà stata quella fatidica “e venerdì riprenderà la raccolta del rifiuto indifferenziato, già saltata la scorsa settimana?”.
Una domanda che ha tormentato tutte le famiglie e che alle 19,40 di martedì, grazie ad una nota ufficiale di Palazzo dell’Aquila, in contemporanea con un post del primo cittadino, ha trovato la risposta, la più temuta, la più deludente, la peggiore, insomma “venerdì prossimo nessuna raccolta per le utenze private”.
Naturalmente nella dichiarazione ufficiale del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, tutti gli sforzi sono finalizzati ad indorare la pillola. Leggiamola insieme, la dichiarazione del sindaco.
“A causa del perdurare delle criticità in atto, la raccolta del rifiuto indifferenziato prevista per venerdì 24 giugno subirà consistenti limitazioni. Il servizio sarà effettuato esclusivamente per le seguenti utenze non domestiche: attività ristorative, bar, attività ricettive, rsa, strutture sanitarie. Sarà inoltre garantita la raccolta di pannolini e pannoloni anche delle abitazioni private. Tutte le altre utenze sono invitate a non esporre i relativi mastelli. In attesa di una soluzione a cui lavoriamo senza sosta, l’appello che rivolgo ai ragusani, preso atto di questa situazione regionale di grave emergenza, è di mantenere ed anzi rafforzare il proprio senso civico. È fondamentale continuare a differenziare e a farlo sempre meglio, così da ridurre la quantità di secco prodotta. La raccolta dell’umido, della carta, del vetro e della plastica proseguirà infatti regolarmente.
La chiusura improvvisa della discarica Oikos di Motta S. Anastasia, a seguito della revoca dell’autorizzazione da parte del Tar, ha infatti costretto alla chiusura del nostro impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati, essendo proprio Motta la destinazione finale del residuo secco proveniente dal Tmb di Cava dei Modicani. Non potendo smaltire questa frazione di rifiuto, l’impianto non può operare, e ciò ha forti ripercussioni sulla raccolta dell’indifferenziato nell’intera provincia.
La Srr, e cioè la Società di regolamentazione della gestione dei rifiuti, si è da subito attivata per trovare alternative. Non aiuta, però, la contemporanea grave emergenza rifiuti che già da settimane riguarda l’intera Sicilia e da cui finora la provincia di Ragusa era rimasta immune: la possibilità di trovare spazio in discariche dell’isola è remota, ed attendiamo risposte a breve in tal senso, mentre in parallelo si attiverà la procedura che in 2/3 settimane consentirà di spedire i rifiuti fuori dall’isola, con i relativi costi aggiuntivi a peso della Regione. Ogni Comune potrà intanto utilizzare i centri comunali di raccolta come sede di deposito provvisorio, in presenza delle condizioni di sicurezza previste dalla legge. In tutte le sedi e in ogni modo tuteleremo la nostra comunità, che ha sempre dimostrato di saper differenziare e bene, e che non può subire la negligenza di altri né la cronica incapacità d’immaginare per quest’isola soluzioni definitive e non solo “toppe” buone a sanare di volta in volta l’emergenza, anzi le emergenze, rifiuti. Sarà mia cura tenervi aggiornati su ogni sviluppo”.
Nel frattempo, nel pomeriggio sempre di martedì, intorno alle 16, era pervenuta una nota a firma dell’intero gruppo consiliare 5 stelle che era tutta un programma fin dal titolo “il sindaco non deve sfidare il limite di tollerabilità di ogni singolo utente”.
E così proseguiva “l’ennesima crisi dei rifiuti esplode con puntualità e con puntualità anche dalle nostre parti c’è la più totale impreparazione. Sono ormai innumerevoli i periodi post emergenza durante i quali quanti preposti alla soluzione dei problemi non hanno fatto nulla per attenuare gli effetti di un successivo, inevitabile, stato di crisi”. Nel comunicato il gruppo consiliare dei 5 Stelle di Ragusa stigmatizza, in particolare, l’atteggiamento rassegnato dell’avv. Cassì, come sindaco della città capoluogo e come Presidente della SRR: “ormai fin troppo evidente che le emergenze, per tanti motivi sono dietro l’angolo, chi si occupa del trattamento e del conferimento dei rifiuti, nella fattispecie dell’indifferenziato trattato, deve trovarsi preparato ad ogni evenienza. Con le criticità, ormai croniche delle discariche, peraltro di continuo sotto l’occhi della magistratura, si deve essere consapevoli che possono sorgere emergenze come quella attuale e ci devono immediati ripieghi, già identificati e programmati per eventuali crisi, per trasportare altrove i rifiuti.
Questo lo dovrebbe fare la Regione, ci dovrebbe pensare un assessore competente e capace, se ciò non accade è la SRR a dover prendere le decisioni in tempo”. Poi interviene il consigliere pentastellato Antonio Trigali che aggiunge “fino a quando il nostro sindaco vuole sfidare il limite di tollerabilità di ogni singolo utente? C’è anche un limite di tollerabilità di ogni singola unità abitativa, diverso da casa a casa, ma che è destinato, comunque a saturarsi: a oggi, nulla si sa su quando sarà raccolta la frazione indifferenziata, ci hanno detto e confermato che per tutta la giornata di lunedì ci sono stati costanti contatti con il responsabile dell’assessorato regionale, ma non è stata rilasciata alcuna dichiarazione sui contatti avuti, ci viene detto che ci sarà, oggi, martedì, una riunione della SRR, alla fine della quale sarebbe auspicabile capire quale è la soluzione immediata”. E Tringali così conclude: “non è più tempo di “vedremo, stiamo verificando, attendiamo risposte”, ci sono già i primi segnali di insofferenza e non manca molto a vedere le stesse condizioni, anche in centro, che si stanno verificando in altri centri del territorio, le mini discariche già proliferano e c’è un serio pericolo di una emergenza anche sanitaria. Servono risposte concrete”. Risposte concrete che, alla luce della dichiarazione del sindaco, sembrano nemmeno intravvedersi. E se sabato scorso, ovvero cinque giorni fa, scrivevamo che “i pazienti e perbene e rispettosi ragusani non avrebbero perdonato al sindaco di esser costretti a tenersi in casa pannolini ed assorbenti”, ora, nonostante la possibilità di raccolta per gli stessi sia stata assicurata per il prossimo venerdì 24 giugno (peraltro festa per la natività di San Giovanni Battista patrono della città), rimaniamo convinti che con la cittadinanza si sia creata una preoccupante frattura istituzionale. (daniele distefano)